La sequenza di questi 10 secoli è stata per la prima volta considerata come un periodo a sé stante dagli umanisti italiani del 14° sec. che, nell’atto in cui si proponevano di dare vita a un’umanità nuova a imitazione del modello rappresentato dalla Grecia e da Roma antiche, si sentirono indotti ad accomunare nel rifiuto e nel dispregio i secoli nei quali le forme dell’arte classica erano declinate e scomparse. Ciò che era stato costruito, scolpito, dipinto nell’intervallo, veniva bollato come ‘gotico’, dal nome dei barbari saccheggiatori di Roma del 410. L’idea di un intervallo di 10 secoli che separava una decadenza da una rinascita – ancora prima di configurare una vera e propria media aetas – diventò poi una costante mentale suscettibile di assumere colorazioni diverse. Così, per i riformatori protestanti del 16° sec. la connotazione negativa fu rappresentata dalla corruzione, in una Chiesa imbarbarita, della vera religione, mentre per gli illuministi del 18° sec. la media