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Visualizzazione dei post da marzo, 2024

CoorDown, il Coordinamento Nazionale Associazioni delle persone con sindrome di Down, ha annunciato il lancio di una campagna di sensibilizzazione internazionale denominata “Assume That I Can” a partire dal prossimo 21 marzo, Giornata Mondiale sulla sindrome di Down, con l’obiettivo di stimolare una riflessione collettiva sull’importanza di superare gli stereotipi che limitano le potenzialità delle persone con sindrome di Down, influenzando negativamente ogni aspetto della loro vita. La Giornata Mondiale sulla sindrome di Down è un appuntamento internazionale, sancito da una risoluzione dell’ONU, nato per diffondere una maggiore consapevolezza e conoscenza sulla sindrome di Down, per creare una nuova cultura della diversità e per promuovere il rispetto e l’inclusione nella società di tutte le persone con sindrome di Down. La scelta della data 21/3 nasce dal fatto che la sindrome di Down, detta anche Trisomia 21, è caratterizzata dalla presenza di un cromosoma in più – tre invece di due – nella coppia cromosomica n. 21 all’interno delle cellule. Per l’Organizzazione Mondiale della Sanità l’incidenza stimata della sindrome di Down è compresa, tra 1 su 1.000 e 1 su 1.100 nati vivi in tutto il mondo. Ogni anno nascono circa da 3.000 a 5.000 bambini con questo disturbo cromosomico; in Italia 1 bambino ogni 1.200 nati ne è affetto. La stima è di circa 500 nascite all’anno per un totale quindi di 38.000 persone nel nostro Paese. Abbattere gli stereotipi Il tema scelto a livello internazionale è “#End the sterotypes” e l’AIPD (Associazione Italiana Persone Down) ha realizzato uno spot che sarà lanciato lunedì prossimo, 18 marzo. L’obiettivo è quello di stimolare una riflessione su come possiamo cambiare la percezione comune e gli stereotipi sulle persone con la sindrome di Down per contribuire a creare un ambiente in cui ciascuno possa avere il proprio posto. L’interprete del film di animazione “Valentina” E a testimonianza dell’abbattimento degli stereotipi c’è la storia di Alice Gennaro, 20 anni, che dopo aver frequentato con successo l’ultimo anno dell’istituto professionale Marconi di Prato per grafico pubblicitario, ha seguito corsi di danza contemporanea e di nuoto, ed è ora la prima doppiatrice con sindrome di Down in Italia. Sua è la voce della protagonista del film spagnolo “Valentina”, vincitore nel 2022 del premio Goya come miglior film d’animazione e la cui protagonista ha la sindrome di Down. Il film arriverà in Italia proprio il 21 marzo prossimo; l’adattamento è stato realizzato grazie alla collaborazione con l’Associazione Italiana Persone Down, di cui Alice è socia nella sede di Prato. Eventi

  CoorDown, il Coordinamento Nazionale Associazioni delle persone con sindrome di Down, ha annunciato il lancio di una campagna di sensibilizzazione internazionale denominata “ Assume That I Can ” a partire dal prossimo   21 marzo, Giornata Mondiale sulla sindrome di Down,   con l’obiettivo di stimolare una riflessione collettiva sull’importanza di superare gli stereotipi che limitano le potenzialità delle persone con sindrome di Down, influenzando negativamente ogni aspetto della loro vita. La Giornata Mondiale sulla sindrome di Down è un  appuntamento internazionale , sancito da una risoluzione dell’ONU, nato per diffondere una maggiore consapevolezza e conoscenza sulla sindrome di Down, per creare una nuova cultura della diversità e per promuovere il rispetto e l’inclusione nella società di tutte le persone con sindrome di Down. La scelta della data 21/3 nasce dal fatto che la sindrome di Down, detta anche Trisomia 21, è caratterizzata dalla presenza di un cromosoma in più – tre inv
    fondatore della università  della terza eta del tempo  libero  ute tl 

anniversario della sua scomparsa

  Salvatore Gemelli nacque ad Anoia Superiore (R.C.) il 7 settembre  del 1939 e morì a Locri (R.C.) il 17 marzo del 1988, all’età ancora  non compiuta di 48 anni, sconfitto in poco più di un mese da un male  incurabile. Nel 1968 si laureò in Medicina e Chirurgia, presso l’Università degli Studi di Messina, con il massimo dei voti, la lode  e la pubblica-zione della tesi di laurea. Nel 1971 conseguì la  specializzazione in Malattie Cardiovasco-lari a Catania e nel 1977  quella in Geriatria alla Scuola del prof. An-tonini a Firenze. Sposatosi a Locri, con la dott.ssa Rita Placanica, a coronamento di una storia  d’amore iniziata nelle aule universitarie dell’Ateneo messinese, percorse  le varie tappe della carriera profes-sionale ospedaliera, divenendo  prima Aiuto Geriatra (1972) e, succes-sivamente, Primario Geriatra  (1980) all’Ospedale "Filippo Fimogna-ri" di Gerace (R.C.).  L’apertura e l’avvio di questo ospedale, nuovo soprattutto per  l’impostazione riabilitativa della su