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molte volte è tornata alla mia mente la figura  del  bisnonno  Vincenzo  quest' uomo  ha finito la sua  vita a 94 anni  ed era un giorno di sole con  noi  tutti  d' attorno  come  a una festa come nei  giorni  della  vendemmia allorché sua moglie  la bisnonna  Rosa serviva a noi  tutti  stocco  patate e pepe vino  gagliardo e buon pane  di casa  nelle capaci pizziriche  il cibo  si moltiplicava i  lunghi  meriggi salutavano noi li presso il paese  natio  alla  Rina mai stanchi attorno a  lui  che contava con il fare  di allora ci salutò tutti  se ne andava  ma scherzava e diceva e sembrava  la  morte a noi tutti il passaggio ad un sonno un  viaggio  e nient' altro.  salutava e dettava consigli e scherzava sui  mali  si  spense cosi mitico patriarca http://www.salvatoregemelli.com

il vortice dei ricordi  dà le vertigini  tornando  alla realtà  quotidiana alla banalità del momento  resti a bocca amara  don ciccio  era molto stanco alla fine delle rievocazioni ma lui stesso e noi tutti vedevamo  che quelli erano gli unici istanti in cui le sue energie  si risvegliavano  nel fervore delle rievocazioni   perdeva il peso degli anni  rivestiva i panni di  un tempo si trasfigurava rendendo noi partecipi di una realtà non del tutto trascorsa per via della ricordanza http://www.salvatoregemelli.com Lettori fissi quelli che fanno cinema multimediale Associazione cinematografiche quelli che le gono i libri

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il castello  per la sua struttura poco  coerente dato  il materiale   di  costruzione  utilizzato nelle varie epoche  della sua realizzazione   in alternativa  con la sua demolizione era devoluto  dopo  opportuni adattamenti  e con sostanziali modifiche ad accogliere uffici  alcuni  sevizi  i locali di ricreazione per cronici e convalescenti magazzini  di  deposito  ecc.  il problema  dei  collegamenti  fra  i vari  edifici già esistenti dello  ospedale  è  oggetto  di approfondito  studio  si scartava  l'idea  di  un  ponte  aereo  e si  proponeva  la costruzione  di un  corridoio  sotterraneo  largo  3 m.  che  partendo  dal castello  si  immetteva  nel padiglione  riccio  dopo  un  percorso  lineare  di circa  30m. ai  due  capi si prevedevano  varie  strutture  di collegamento  montacarichi ascensori e  scala  di  raccordo http://www.salvatoregemelli.com Lettori fissi quelli che fanno cinema multimediale Associazione cin

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ma oggi scomparse assorbite  nel' atuale  Albergo  la rupe  sulla rovine  questo  sorge  oggi la chiesa è ipetrale  lungo  la parete laterale  sx all' esterno presso l'abside  è una  vecchia  struttura  dell' antico  monastero e su di essa nel 1931 fu collocata  un epigrafe  celebrante la memoria  dell' on  gaetano  scaglione  deputato al parlamento  del regno  il motivo absidale   icnografico  tipico  presenza di prothesis  e diakoneion è quello  stesso  che  si reperisce  nella  cripta della cattedrele  e  che accomuna questa  chiesetta  sanm giovannello  a diffrenza che in quest' ultimo però le dimensioni  sono maggiori e le finestre  sono disposte sui fianchi su due file alternativamente  in alto e in basso  e interessante rilevare  che  nell' abiside  all' esterno corre una decorazione  a  tegola  curve murate analoga a quella  descritta  da paolo  orsi nella chessetta del  l'ospedale a scalea l' ingresso  e laterale sulla

una volta scoparse quasi interamente lr rovine  dell' antica citta sia per l' opera  dei terremoti   e delle alluvioni che per  le spoliazioni  operate  dell' uomo la  classe  colta   geracese si convinse  che la città era  non solo  una diretta continuazione di locri  ma che quest' ultima sorgeva  proprio nel medesimo sito di gerace   unn osservatore  attento quale il bolognese  leondro  alberti nel 1525  non faticò  molto invece ad identificare  le  pur scarne vestigia  locresi presso la torre di palepoli  17 ma la sua osservazione non ebbe  seguito  infatti nel 1571 gabriele  barrio  pur avendo abitato a lungo a gerace 18e conoscendo bene dunque   la zona  identificò nella sua opera l'antica con la nuova città senza interporre alcun  iato  fra le due e scrisse prentoriamente Hieracium civitas  locrus olimdica  19 opinione alquanto diversa ebbe il suo contemporaneo ottaviano  pasqua  vescovo di gerace il quale  nel 1590 completò le monumentali

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dinanzi  alla chiesa  è un piccolissimo  spiazzo  detto  u  pracusu  l'accittolato  l'abito  e di modestissime  strutture  suddiviso  nelle due sezioni  poste ai  due lati di via roma la via che attraversa il piccolo  quartiere  di gerace  dietro  la  prima serie  di case disposte  a schiera  sulla sinistra le umili  dimore  sono suggestivamente  mosse  dal gioco  prospettico di numerosi  archi sorreggenti  mignàni  di portali a volte  suggestivi  come quello a tutto  sesto  ed in conci  rossi di  terracotta dalla  parte orrientale  l' abitato  nel quale il disfacimento   delle antiche  costruzioni  crea un senso  misto  di  desolazione  cristallizzazione  fuori del  tempo  e dello  spazio era protetto da alto muro  di cinta  da torri è là dove al di sotto e il tornante  del cannello  da una torretta quadrata  la zona  posta  dietro  s. Martino  e questo tornante  va ancora   sotto  il nome  di arretu a  rigò  dove  rigò  è il termine  greco   bizantino  ribos che ci inf

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