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Visualizzazione dei post da dicembre, 2017

fine anno

La notte più lunga e romantica dell’anno, in una cornice storica di rara bellezza. Il  Capodanno a Roma vive di emozioni e sensazioni forti. Per dare il benvenuto al  2018  la città si veste a festa con fuochi d’artificio, party, musica e divertimento. Tutto in una notte, quella di San Silvestro. Da passare con gli amici, la propria famiglia o il proprio partner. L’importante è non rinunciare a festeggiare! Roma offre una serie di  soluzioni “su misura” per tutti , romani e turisti (italiani e stranieri). Milioni di persone affolleranno le piazze e le vie della capitale per brindare al nuovo anno e ai nuovi propositi. Ognuna di esse cercherà l’idea migliore, in base a i propri gusti, per festeggiare il  Capodanno 2018 a Roma . Non conta se in hotel, in piazza, in discoteca, in villa o al ristorante. Quello che importa è con chi. La Città Eterna propone feste e veglioni per tutte le età. Si passa dal  Capodanno economico  con il concerto gratuito dei Fori Imperiali organizzato dal

Capodanno: storia, origini, riti, usanze e leggende

Capodanno: storia, origini, riti, usanze e leggende Lenticchie, botti, frutta e tradizioni dei diversi Paesi del globo In tutto il mondo si festeggia il Capodanno: per ogni Paese esistono diverse usanze, pagane o religiose, a cui occorre far fede per portare fortuna al nuovo anno che arriva.  La mezzanotte segna un momento di passaggio che ricorda al mondo la fine di qualcosa e l'inizio di un nuovo percorso da fare. Tutti i simboli e le usanze di Capodanno hanno radici storiche molto antiche e radicate che spesso non sono conosciute.  Perché ci si veste di rosso? Perché ci si bacia sotto il vischio? Perché porta bene mangiare le lenticchie o il melograno? Perché si sparano i botti? Perché si gettano le cose vecchie? Andiamo a scoprirlo... IL CAPODANNO.  Capodanno è il primo giorno dell'anno. Nel mondo moderno il Capodanno cade il 1º gennaio del Calendario Gregoriano  in uso ai fini civili in tutto il globo. Nella larghissima maggioranza degli Stati è un giorno di fes

fine anno

La prima partita di Tombola si è giocata clandestinamente nelle case di Napoli nel 1734. La befana era presso i celti una figura mitica che propiziava i raccolti. L’intimo rosso indossato a Capodanno è un amuleto per scongiurare guerre e sciagure.   Questi sono solo alcuni esempi di tradizioni riconducibili alle festivita’ di fine e inizio anno nate proprio in Italia, ma la cui origine e’ totalmente ignorata dal 72% dei suoi abitanti. Nonostante siano molto legati al periodo delle festività natalizie, infatti, oltre  7 italiani su 10 hanno rivelato di confondersi sull’origine delle proprie tradizioni dell’ultimo dell’anno , ammettendo di non conoscere, ad esempio,  come mai la notte di Capodanno si mangiano lenticchie (69%) o di pensare che a San Silvestro si indossa l’intimo rosso perche’e’ stato eletto il colore più “sexy” per ben inaugurare l’anno nuovo (61%). image: http://www.meteoweb.eu/wp-content/uploads/2013/12/capodanno-san-silvestro-2-268x300.jpg È quanto eme

Capodanno e Calendario Romano e Numano

Capodanno (da capo d'anno) è il primo giorno dell'anno. Nel mondo moderno cade il 1º gennaio del calendario gregoriano in uso ai fini civili in tutto il mondo e, nella maggioranza degli Stati è un giorno di festa. Per le popolazioni che seguono il calendario giuliano, ad esempio alcune chiese ortodosse, ai fini strettamente religiosi, l'inizio dell'anno viene celebrato nel giorno corrispondente al 14 gennaio gregoriano.  Capodanno e Calendario Romano e Numano Il calendario da noi usato, il Gregoriano, deriva dal Calendario Romano, modificato nei secoli. Il primo calendario usato dai Romani fu quello di Romolo del quale si hanno notizie piuttosto vaghe: il primo mese era marzo e non è chiaro se i mesi fossero dieci come sostiene Ovidio o se già esistessero gennaio e febbraio e perciò i mesi fossero dodici. Tito Livio attribuisce al secondo re di Roma, Numa Pompilio, il calendario lunisolare di dodici mesi di lunghi da 29 a 31 giorni, che i Romani usarono fino al 46 AC

13 novembre

il paziente mi sapeva di scaltro di buon manipolatore  di carte  da giunco di traffichino napoletano  occhi  vispi  mobilissimi  chioma  petti  nata  al lucido  bianca  camiicia   logora  e sporrca  ma  abbottonata  con decenza  fino  al  collo  senza cravatta  e  di sopra  un  sgualcita  giacca  di  pigiama   dimenticavo  mento da un enorme naso aquilino  e sui  lati  due  enormi  orecchie tirate a parafango  dotto  gridava  dotto qua  mi dole e da  stanotte  si nun  fusse pe chilla  disgraziata  che mi turmenta  ancora forze  che le cure mi  avrebbero  guarito  ah  turmiento     destra  stendendola  delicatamente  su  di esso  come  per proteggerlo  questo  e don  pasquale  cic ciello  e risaputo  don pasquale  recita ma qui in  ospedale  come si fa a dire ad uno che e un modo strano inatteso  con  cui si chiude una pagina del mio  diario  considerazioni  contrurbanti  non  metafisica  valleitaria  fatta  di slogan pubblicitari per un cristiansimo  che non  abbisogna di  ciò la  vec

santo stefano

a celebrazione liturgica di s. Stefano è stata da sempre fissata al 26 dicembre, subito dopo il Natale, perché nei giorni seguenti alla manifestazione del Figlio di Dio, furono posti i “comites Christi”, cioè i più vicini nel suo percorso terreno e primi a renderne testimonianza con il martirio.  Così al 26 dicembre c’è s. Stefano primo martire della cristianità, segue al 27 s. Giovanni Evangelista, il prediletto da Gesù, autore del Vangelo dell’amore, poi il 28 i ss. Innocenti, bambini uccisi da Erode con la speranza di eliminare anche il Bambino di Betlemme; secoli addietro anche la celebrazione di s. Pietro e s. Paolo apostoli, capitava nella settimana dopo il Natale, venendo poi trasferita al 29 giugno. Del grande e veneratissimo martire s. Stefano, si ignora la provenienza, si suppone che fosse greco, in quel tempo Gerusalemme era un crocevia di tante popolazioni, con lingue, costumi e religioni diverse; il nome Stefano in greco ha il significato di “coronato”.  Si è pensato anch

NOTTE DI NATALE: COSA FARE TRA TRADIZIONI ED EPOCA MODERNA

NOTTE DI  NATALE : COSA FARE TRA TRADIZIONI ED EPOCA MODERNA   Tradizionalmente la  vigilia di Natale  ci vorrebbe intorno a un tavolo con tutta la famiglia fino alla quarta generazione ma non sempre va così: possiamo infatti far parte di una famiglia non molto numerosa oppure trovarci a festeggiare la  notte di Natale  lontani da casa o ancora non avere nessun desiderio di stare in famiglia per le feste. Per questi e per altri motivi sempre più spesso vengono organizzate cene natalizie “alternative” dove a incontrarsi sotto l’albero sono gruppi di amici e di persone di età diverse non per forza unite da vincoli di sangue. Vediamo allora come si può organizzare una serata che possa includere tutte le diverse “famiglie” e atmosfere che vi vengono in mente! L'iPhone 5S di Tangerine nel museo del cinema 00:10 / 02:42 00:00 Share Playlist Link Copy to clipboard: Ctrl+C / Cmd+C Embed