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13 novembre

il paziente mi sapeva di scaltro di buon manipolatore  di carte  da giunco di traffichino napoletano  occhi  vispi  mobilissimi  chioma  petti  nata  al lucido  bianca  camiicia   logora  e sporrca  ma  abbottonata  con decenza  fino  al  collo  senza cravatta  e  di sopra  un  sgualcita  giacca  di  pigiama   dimenticavo  mento da un enorme naso aquilino  e sui  lati  due  enormi  orecchie tirate a parafango
 dotto  gridava  dotto qua  mi dole e da  stanotte  si nun  fusse pe chilla  disgraziata  che mi turmenta  ancora forze  che le cure mi  avrebbero  guarito  ah  turmiento     destra  stendendola  delicatamente  su  di esso  come  per proteggerlo  questo  e don  pasquale  cic ciello  e risaputo  don pasquale  recita ma qui in  ospedale  come si fa a dire ad uno che e un modo strano inatteso  con  cui si chiude una pagina del mio  diario  considerazioni  contrurbanti  non  metafisica  valleitaria  fatta  di slogan pubblicitari per un cristiansimo  che non  abbisogna di  ciò la  vecchia piena di luce sul morire mi ha  lasciato un  messaggio di fede



http://www.salvatoregemelli.com

Commenti

  1. preso del libro prof salvatore gemelli cosi muoiono i vechi stampa a settebre 1977

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