averte sentito come il dott Gemelli lavorava a gerace ma la sua fervidamente non aveva requie.infatti ,oltre a far conoscere il suo pensiero per radio in collaborazionne con la dootoressa anna rosa macri ,egli pubblichera moltissimi articoli su varie riviste .unoltre a, non dire in particolare anche di lavori importanti ,come l'opedale di san giacomo in gerace ;come il santuario della madonna della grotta in bombile di ardore come un ospedale per la locride ora rticoli e opere non si limitano al solo campo geriatrico in sense stretto ma spaxiamo crescendo per importanza dal campo medico a quello sociale a quelle storico archeologico umano e religioso culminanti tutti i lavori in un immenso amore per questa nostraterra di calabria colpiglio direbbe il prof neri di reggio calabria di chi ama questa terra e vi lavora per una promozione autenticamente culturale e perche aveva ben capito il prof salvatore gemelli che la via più sicura per aggredire e tentardi risolvere i tanti problemi calabresi e l' acquisizione di cultura attraverso la ricerca con tale convinzione pertanto egli si diede a studiare a fondo la nostra storia indagando e rovistando ovunque negli archivi parrocchiali e diocesani nell archivio di stato di locri persino negli archivi privati tutti gli aprivano le porte per la grande fiducia che aveno in lui e tutti i calabresi e sortando ad interrogarsi proprio sulla leno storia e come poi scrisse anche nella famosa lettera al santo padre giovanni paolo II in occasione della sua venuta in calabria a rimettere in sesto i loro ricordi a riascoltare le pagine del loro trascorso spledore perrealizzare con rinnovata coscienza un dignitoso ingresso nel tertinua nella lettera si ricordera della nostra cocciutaggine e ci aiutera a convertirla in una grande rabbia per per i grandi tradimenti con cui sono stare trattare sinora le nostre cose da noi e da chi per noi e a vergognarci una buona volta di questo nostro errare da nomadi più o meno fortunartio maltrattati qua e la per il mondo questo amore per la calabria cosi intenso e doloroso poteva scaturire soltanto dal cuore gonfio di un innamorato che attraverso la luce dellasperanza fondata su intelligente operosita ,ne interavede alcuni saggi riguardanti persone e cose della locride come questa è la locride le acque sante locresi i cappuccini a gerace bartolomeo igumeno e vicario capitale geracese il clima del comprente pregamene della cattedrele di gerace
A CASA ‘E GALANTOMANI, BUSSA CH’ I PEDI. A casa di signori, bussa coi piedi. Amaro riferimento del povero all'avidità dei potenti, i "galantuomini" appunto, cui bisogna rivolgersi con le mani cariche di doni (e pertanto bussare alla porta con i piedi). 2. A CASA ‘E ’MPISU NON ‘MPENDIRI LUMERA. A casa d'impiccato non appendere neanche la lucerna. Non parlar di corda in casa d'impiccato. 3. A CASA ‘E RICCU NON SI GUARDA FOCULARU. A casa di ricco non si guarda il focolare. Quando vai da chi ha la dispensa e la cantina ben fornite, non temere: si mangerà sempre bene, anche se la cucina ("focularu") è spenta. 4. A CASA ‘I FORGIARU, SPITU ‘I LIGNU. In casa di fabbro, spiedo di legno. Il colmo dei colmi: il fabbro usa lo spiedo di legno e non quello di ferro. 5. ‘ A CCHIU BRUTTA È ‘A CUDA ‘U SI SCORCIA. La più brutta da scorticare è la coda. La parte conclusiva
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