il presente violume e frutto quelle ricerche di ricerche di archivio che furono da me iniziate nel 1970 allorche portanto a termine alcune indagini di medicina sociale nella locride rivolte a chiarire il problema geriatrico del luogo redassi un volumentto sullopedale di s. giacomo di gerace cui quello e e brevemente trsttai anche lo sviluppo del ospedale di locri di cui quello e una viventi uns più completadisamina dei documenti e l' intensa presiosa collaborazione deresttore sanitario di tuttu i primari evdegli amministratori del opedale di locri mi hannno premesso di giungere alla piena conolscenza di molti dati e di offrrire una esposizione il più possibile esariente degliavvenimenti quando all indagine sanitaria vera miniera di shemi di lavoro e sapiente guida mi e stata relazione sanitaria 1973-74 redatta dal prof salvatore sansotta direttore sanitario allora degli spedali riuniti di s. maria sopra i ponti in arezzo ed oggi dell opedale generale di zona di locri gia avviato per la mia personale iniziativa il lavoro ha trovato un solerte sprone negli negli incitamenti del grand ufficiale guido candita il quale mi ha invogliato a pubblicarlo ora per commemorare la celebrazione del 25 anno di dondazione e l' inagugurazione del nuovo ospedale di locri di cui egli presidente sin dalla fondazione
A CASA ‘E GALANTOMANI, BUSSA CH’ I PEDI. A casa di signori, bussa coi piedi. Amaro riferimento del povero all'avidità dei potenti, i "galantuomini" appunto, cui bisogna rivolgersi con le mani cariche di doni (e pertanto bussare alla porta con i piedi). 2. A CASA ‘E ’MPISU NON ‘MPENDIRI LUMERA. A casa d'impiccato non appendere neanche la lucerna. Non parlar di corda in casa d'impiccato. 3. A CASA ‘E RICCU NON SI GUARDA FOCULARU. A casa di ricco non si guarda il focolare. Quando vai da chi ha la dispensa e la cantina ben fornite, non temere: si mangerà sempre bene, anche se la cucina ("focularu") è spenta. 4. A CASA ‘I FORGIARU, SPITU ‘I LIGNU. In casa di fabbro, spiedo di legno. Il colmo dei colmi: il fabbro usa lo spiedo di legno e non quello di ferro. 5. ‘ A CCHIU BRUTTA È ‘A CUDA ‘U SI SCORCIA. La più brutta da scorticare è la coda. La parte conclusiva
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