29 Agosto
La vecchia mi saltò nelle braccia dimenandosi con dolcissime grida con singhiozzi interrotti con rari sorrisi cosi difficili ad essere definiti sorrisi e guardava sottocchi verso di me esile come una foglia leggera e stranamente fresca come una fanciulla confondendosi senza di sgusto nella familiarita dei modi con uno dei miei figli con Cesira precisamente la mia affettuosa bambina
poi muto repentinamente volto Si svincolo delle mie braccia e si allontano ergendosi sulla persona per divenire come in un epilogo tragico statuaria eroina sinnistramente illuminata da luci basse e tangenti eterea messaggera di parole definitive ed eterne Ed acquistò una coloritura turce un forzata allorchè comincio a gridare E avreste voluto voi tutti medici e suore malati e infermieri che vi dicessi qualcosa di me della mia vita dei segreti martirii del cuore del dolore che scaldava dentro al mio cuore la mia creatura che profanassi la memoria del mio angelo per darla in pasto alle teaglie della vostra curiosità io il mio dolore lo serbero caro tutto per me mi ha fatto compagnia nella vita e sarà cosi ancora dopo morta
Parlava e piangeva l' ombra visibilmente animata da un fuoco interno che non le dava requie i folti capelli si agitavano attorno al suo viso pettinati da lunghe dita le lagrime le imperlavano le guance scarne scendendo sino al petto assieme ai capelli neri sino al petto ansimante e singhiozzandi pacatamente a denti stetti grido
Maledico gli uomini io madre io che non ho potuto carezzare mio figlio svelargli le dolcezze meterne insegnargli che il bene e l' amore sono le uniche valide ruote motrici della vita Mi averte isolata come uns lebbrosa mi avete resa madre contro la mia volontà per toglermi poi dal tormento della maternità Ora niente mi distoglie dal tormento e andrò gridando senza posa il mio dolore Mi svegliai di botto irretito dal sogno le labbra un po amare indispettito ma tranquiollo in fondo
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