D.ssa Macri . E la seconda giornata insieme al Dottor Salvatore Gemelli primario geriatra dell' ospedale di lungodegenza e riabilitazione F. Fimognari di Gerace il quale è qui con noi non solo per riferirci la sua esperenza alla quale abbiamo accenato ieri ma anche per condurci nel l'arco della settimana attraverso la realtà e le prospettive della assistenza agli anziani nella nostra regione oggi in particolare guerderemo a quelle che sono relizzazioni cosentine dell' assistenza agli anziani nei prossimi giorni parleremo ovviamente di Reggio Calabria edi Cantanzaro Ma possiamo agli ospiti odierni della ttrasmissione che sono il Dottor Gemelli che in questa settimana è anche per cosi dire il padrone di casa ed ancora il Doott F. corsonello primario geriatra della inrca di cosenzail Dottor Silvio RUFFOLO primario della Divisione di geriatria dell ospedale civile di cosenza ed infine il sig Angelo Domma consigliere comunale a cosenza riguardo l' assistenza agli anziani ci vuole raccontare cosa ha visto Dottor Gemelli questa mattina una bella passeggiata per cosensa ed Angelo Domma mi ha accompagnato assieme alla coordinatrice dei sevizi sociali del comune di cosenza quindi ero tecnicamente aassistito per poter cogliere tutti i dati e tutti gli aspetti della situazione locale Bisogna dire che i due centri diurni per anziani che ho visto sono le prime relizzazioni socio sanitarie nella città di cosensa e pertanto presentano tutti gli aspetti positivi e negativi della cosa Dottor Macri Lei ha parlato di centri diurni per anziani a cosenza ne esitono due appunto di cui uno sito in Via Milelli e l'altro in Via degli Stadi che cosa significa centro diurno per anziani Dottor Gemelli centro diurno per anziani corrisponde a quello che in inglese è il ay Center e cioe un centro il quale è destinato ad accogliere gli anziani di giorno a dar loro una occupazione operativa tipo artigianale tipo terapia occupazionale di dar loro una mensa ed altri servizi quali una stireria una lavanderia in modo che possano conservare più a lungo lo stato di salute ed impegnare il loro tempo pero nel centro diurno la presenza sociale va salvaguardata potenziata e provocata altrimenti questi centri non essere vivi e vitali e gli anziani trovano unaltro motivo ancora di emarginazione quindi vogliamo che questi centri diurni samo al centro della città che siamo autogestiti che non vi sia troppo personale assieme agli anziani in quando essi stessi devono essere stimolati ed essere attivi D.ssa M,acri oggi fosse non si puo dire che sia esattamente cosi per cosenza consigliere Angelo Domma e qua faccio la parte dell avvocato del diavolo in questo caso dell avvovato degli anziani A quel centro cui si riferiva il Dott Gemelli in Via Milelli sono stato anch io e con l'occhio spietatissimo della telecamera ho visto ahimè della cose piuttosto tristi ho visto degli stanzoni in cui i vecchi giocavano a carte prospettive di quello che deve essere il centro diurno anziani Angelo Domma quello che le prospettive in quanto l' anziano deve gestirsi tutto cio che riguarda la prooria vita pensa anche che dare anche una prova delle proprie capacità pertanto quelle attovità artigianali che vanno scomparendo in città protebbero trovare una loro relizzazione proprio attraverso gli anziani i quali nella maggiore parte dei casi sono maestri d' arte D.ssa Macri MA il centro diurno per anziani dove naturalmente salvaguardare e pensare al tempo libero degli anziani o non ha anchr una funzione a lungo termine di deospedalizzazione in qualche modo Mi pare che siano previsti anche dei servizi socio sanitari
A CASA ‘E GALANTOMANI, BUSSA CH’ I PEDI. A casa di signori, bussa coi piedi. Amaro riferimento del povero all'avidità dei potenti, i "galantuomini" appunto, cui bisogna rivolgersi con le mani cariche di doni (e pertanto bussare alla porta con i piedi). 2. A CASA ‘E ’MPISU NON ‘MPENDIRI LUMERA. A casa d'impiccato non appendere neanche la lucerna. Non parlar di corda in casa d'impiccato. 3. A CASA ‘E RICCU NON SI GUARDA FOCULARU. A casa di ricco non si guarda il focolare. Quando vai da chi ha la dispensa e la cantina ben fornite, non temere: si mangerà sempre bene, anche se la cucina ("focularu") è spenta. 4. A CASA ‘I FORGIARU, SPITU ‘I LIGNU. In casa di fabbro, spiedo di legno. Il colmo dei colmi: il fabbro usa lo spiedo di legno e non quello di ferro. 5. ‘ A CCHIU BRUTTA È ‘A CUDA ‘U SI SCORCIA. La più brutta da scorticare è la coda. La parte conclusiva
intervita su centri diruni deigli anziani
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