Passa ai contenuti principali
Ferragosto 1972
 
 
Appoggiati  alla finestra  ci confidiamo  a vicenda  io e la vecchia  di  Messina . La sua provenienza  mi  ha incuriosito  vive a Siderno  dove  ha cercato  di  disperdere  le tracce dei  suoi  trascorsi  amorosi  e si  fatta  un marito  Essendo improle ha preso  al baliaggio  una bimba  diciotto anni fa e la bimba ora grande  mena vita  libera a Messina  sua  patria
 
Epacatamente  disperata  la vecchia non una lacrima mentre  pensa al passato che rivive nel  suo  rampollo che puttaneggia Evorrebbe  per  questo  morire  Pacatamente
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
16  Agosto
 
 
 
 
Con tanto di firma il medico  di guardia ha  stilato  una denunzia  grave  dolorosa
 
Verdiglione Caterina di anni 73 Proviene  dalle campagne di  brancaleone Eesile diafana  creatura  accolta  in uno scheletro  osseo  malamente  vestito  da cute  sottile  e lucida  coperto  da sttracci  graveolenti  in disfacimento  Fa veramente  pena il digusto  è forte appena  dominato dalla costose  implacature preparate per  i giochi  olimpici a Monaco agli esempi della ricchezza  tanto  comune  un po  dovunque  E fifficile oggi incontrare  tanta  miseria  anche nel  Meridione d' italia  La Calabria  in  alcuni  suoi  strati  è tutt' oggi ma non misera Eppure  Verdiglione   Caterina  fa schifo  Ci sentiamo tutti a Gerace   medici  e personale  umiliati e offesi  sbigottiti  Cadono  tanti  sogni  maturati ad  occhi  chiusi  Vorremmo  ora essere  degli  APOSTOLI  FRA GLI UMILI  POTER   dividere  gli  abiti  e le  sostanze  con  i meno  abbienti  più  di  quando  non  facciamo  ora con  questo nostro  cuore  sporzionato a 80-90 esseri  bisognosi più che  altro di affetto

Commenti

Post popolari in questo blog

proverbi calabresi

A CASA ‘E GALANTOMANI, BUSSA CH’ I  PEDI. A casa di signori, bussa coi piedi. Amaro riferimento del povero all'avidità dei potenti, i "galantuomini" appunto, cui bisogna rivolgersi con le mani cariche di doni (e pertanto bussare alla porta con i piedi). 2.        A CASA ‘E ’MPISU NON ‘MPENDIRI  LUMERA. A casa d'impiccato non appendere neanche la lucerna. Non parlar di corda in casa d'impiccato. 3.        A CASA ‘E RICCU NON SI GUARDA FOCULARU. A casa di ricco non si guarda il focolare. Quando vai da chi ha la dispensa e la cantina ben fornite, non temere: si mangerà sempre bene, anche se la cucina ("focularu") è spenta. 4.        A CASA ‘I FORGIARU,  SPITU  ‘I  LIGNU. In casa di fabbro, spiedo di legno. Il colmo dei colmi: il fabbro usa lo spiedo di legno e non quello di ferro. 5.       ‘ A CCHIU BRUTTA È  ‘A  CUDA  ‘U  SI  SCORCIA. La più brutta da scorticare è la coda. La parte conclusiva

Museo Archeologico Nazionale di Locri Epizefiri – Locri (RC) – Calabria

Il Museo Archeologico Nazionale di Locri fu costruito nel 1971 su progetto dell’architetto Giovanni de Franciscis, nelle immediate vicinanze della città antica, a 3 km dalla moderna città di Locri. Custodisce i reperti provenienti dagli scavi effettuati negli ultimi 60 anni, tra cui quelli dell’abitato di Centocamere (il quartiere dei ceramisti), delle necropoli di contrada Lucifero e contrada Parapezza e della varie aree sacre. E’ immerso nel verde di uliveti secolari, di aranceti e di piante di bergamotto.  I visitatori sono accolti dal profumo della zagara e del gelsomino e di mille piante selvatiche della macchia mediterranea nella quale è immerso l’attiguo parco archeologico che, oltre ai resti dell’antica città di Locri Epizefiri, offre anche un museo del periodo romano e i resti di un edificio termale romano            COSA POTRAI VISITARE NEL MUSEO?  La città di Locri Epizefiri fu fondata da coloni greci alla fine de

Ordine Dorico, Ionico e Corinzio ovvero gli Stili per l'architettura Greca

Ordine Dorico, Ionico e Corinzio ovvero gli Stili per l'architettura Greca Gli Ordini architettonici usati dagli antichi greci. Gli antichi architetti della Grecia per costruire i loro meravigliosi Edifici come per esempio quelli dedicati al culto, i celebri Templi crearono negli anni dei particolari metodi, degli stili conosciuti col nome di  Ordini architettonici  che attraverso dei precisi calcoli matematici e geometrici presentavano alla fine nella visione dell'architettura una precisa e perfetta armonia nelle forme e negli elementi. Questi Ordini architettonici serviranno nell'architettura Greca soprattutto a rispondere a delle esigenze concettuali, tra cui forse la più importante era l'eliminazione di qualsiasi forma di casualità nella realizzazione di un Edificio. Quindi con il termine di Ordine possiamo intendere l'insieme delle regole o dei canoni (dal greco kanòn, ossia norma, regola) che fissano forme e dimensioni delle varie parti che