come ci attestano i più antichi documenti e la tradizione orale il santuario di polsi sin dalle sue origini è posto là dove è oggi fra due torrenti cranzari e sedia che portano acque perenni al bonamico la fiumara di crànzari è detta fiumara della madonna sin dal sec XI pechè con la sua ansa meridionale abbraccia il santuario la valle in cui scorre è detta valle della madonna le sue acque si originano in contrada jucari V fig n.2 da più valloni sibilia circuti cannavaci ecc dai nomi suggestivi subito sotto ctr jucari i valloncelli si fondono in un unico corso e formano la fiumara di crànzari la quale si dirige verso N-E passa sotto il basso ripiano su cui è addovato il santuario e dopo oltre 1 km si fonde con la ripiano su cui è addovato il santuario e dopo oltre 1 km si fonde con la fiumara sedia per formare un unico corso che si getta poco dopo nella fiumara di varelli le cui acque scendono da m. cannavi 1670 m tutta la contrada attraversata è detta di crànzari ma dal santuario fino alla confluenza dei due torrentelli ormai predomina la dizione contrada polsi a ben comprendere i documenti si deve precisare che polsi è confinante ad ovest con crànzari di cui rappresenta la parte terminale orientale a sud con la costa grande ad Est con le ctr stoccacime cruci a NE col serro della pregna e a nord con il sarro dei reggitani per la sua natura scoscesa e aspra crànzari ebbe anchè il nome di rocche di crànzari nome che attualmente tuttavia si dà solo alla parte S-O della medesima V. fig N. 4
la vegetazione è scarsissima a puntone juncàri che è una cima rocciosa e arida sulla quale si aggrappano i cespugli del aromatico ginepro jannipulu quale pino disastrato dai fulmini e dai temporali si ferma alquanto più giù subito sotto sono i boschi di faggio dal colore attraente ma è ormai inziato l'ambito di contrada crànzari nella quale più in sono i boschi di pino e di cerro ad un centinaio di metri sotto il puntone fra i valloni siblia e cicuti è la famosa grotta di sibilia il cui ingresso è nascosto dai faggi dai pini e dai ciuffi di ciofarto lungo la grotta è alta circa m. 1,7 , ma è molto profonda la roccia attorno è nuda facilmente eslporabile non mostra le vestigia di costruzioni la cosa è certa nessun rudere per quanto piccolo è potuto sfuggire all' indagine mia della guide e di tutti coloro che conoscono quei luoghi poco prima di raggiungere il santuario la fiumara di crànzari riceve acque invernali dal vallone pagghiarotti o di zimbelli la sponda sinistra di questo torrentello è dominata dal serro zimbelli rivestito da un incantevole faggeta su tale serro e sulla pendina d'intossicati che è la parte terminale del serro dei reggitani erano anticamente deu olivi qui detti jazzi dei quali oggi restano solo i nimi il jazzo di serro zimbelli e il jazzo della madonna per tale motivo quest ultimo è sinonimo sia nella carte catastali in documenti notarilli che nell' antichità queste contrade come tutto l'aspromonte fossero abitate dai pastori
la vegetazione è scarsissima a puntone juncàri che è una cima rocciosa e arida sulla quale si aggrappano i cespugli del aromatico ginepro jannipulu quale pino disastrato dai fulmini e dai temporali si ferma alquanto più giù subito sotto sono i boschi di faggio dal colore attraente ma è ormai inziato l'ambito di contrada crànzari nella quale più in sono i boschi di pino e di cerro ad un centinaio di metri sotto il puntone fra i valloni siblia e cicuti è la famosa grotta di sibilia il cui ingresso è nascosto dai faggi dai pini e dai ciuffi di ciofarto lungo la grotta è alta circa m. 1,7 , ma è molto profonda la roccia attorno è nuda facilmente eslporabile non mostra le vestigia di costruzioni la cosa è certa nessun rudere per quanto piccolo è potuto sfuggire all' indagine mia della guide e di tutti coloro che conoscono quei luoghi poco prima di raggiungere il santuario la fiumara di crànzari riceve acque invernali dal vallone pagghiarotti o di zimbelli la sponda sinistra di questo torrentello è dominata dal serro zimbelli rivestito da un incantevole faggeta su tale serro e sulla pendina d'intossicati che è la parte terminale del serro dei reggitani erano anticamente deu olivi qui detti jazzi dei quali oggi restano solo i nimi il jazzo di serro zimbelli e il jazzo della madonna per tale motivo quest ultimo è sinonimo sia nella carte catastali in documenti notarilli che nell' antichità queste contrade come tutto l'aspromonte fossero abitate dai pastori
preso del libro storia tradizione e leggende a polsi d' aspromonte di salvatore gemelli finito di stampare nel mese di settembre 1992
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