L'uso dei mesi è anche comune alle due cittadine ma la ricchezza delle epigrafi cristiane di tropea e la loro scarsezza in locri istituiscono dei rapporti di dipendenza della città ionica rispetto a quella tirrenica probabilmente elementi africani e orientali agirono contemporaneamente sui due versanti incidendo maggiormente sulla coste tirreniche e dando luogo ad una folta comunità cristiana nel triangolo tropea nicotera vibo valentia
il problema troverà la sua completa soluzione allorchè le ricerche archeologiche ci avranno fornito altri reperti nel trritorio locrese per ora sappiamo che mentre in questo sono innegabili gli influssi del mondo ellenistico sul tirreno ciò non è documentato resta sul tirreno la presenza del buon nu mero di abrasax che vito capialbi disse di avere scoperto nell' agro vibonese basandosi sul fatto che molto del materiale posseduto dal capialbi proveniva anonimo per averlo i suoi avi collezionato nella originaria dimora di stilo l'autore crede per metà a tale affermazione e pensa che parte di tale materiale e di quello aninimo conservato nel museo reggino e sppartenente al periodo bizantino e prebizantino provenga dalla locride nella quale l'influsso orientale tra l'altro ha lasciato di sè monumenti pregevoli nella la mina aurea di siderno databile al VI sec e nell' anello di stilo della medesima epoca tali testimonianze pur nel dubbio della loro provenienza e datazione associati agli esempi suesposti nel dubbio della loro provenienza e datazione associati agli esempi suesposti paragrafo n.1 e appartenenti al commercio all' agricoltura alla cultura e alle credenze religiose che pare vigessero allora nella locride vanno inoltre collegati a quelli non meno singnificativi che altrove attestano la presenza dal me medestimo fenomeno e cioè l'esistenza di scambi fraquenti fra coste orientali del mediterraneo e coste dell' italia meridionale
il problema troverà la sua completa soluzione allorchè le ricerche archeologiche ci avranno fornito altri reperti nel trritorio locrese per ora sappiamo che mentre in questo sono innegabili gli influssi del mondo ellenistico sul tirreno ciò non è documentato resta sul tirreno la presenza del buon nu mero di abrasax che vito capialbi disse di avere scoperto nell' agro vibonese basandosi sul fatto che molto del materiale posseduto dal capialbi proveniva anonimo per averlo i suoi avi collezionato nella originaria dimora di stilo l'autore crede per metà a tale affermazione e pensa che parte di tale materiale e di quello aninimo conservato nel museo reggino e sppartenente al periodo bizantino e prebizantino provenga dalla locride nella quale l'influsso orientale tra l'altro ha lasciato di sè monumenti pregevoli nella la mina aurea di siderno databile al VI sec e nell' anello di stilo della medesima epoca tali testimonianze pur nel dubbio della loro provenienza e datazione associati agli esempi suesposti nel dubbio della loro provenienza e datazione associati agli esempi suesposti paragrafo n.1 e appartenenti al commercio all' agricoltura alla cultura e alle credenze religiose che pare vigessero allora nella locride vanno inoltre collegati a quelli non meno singnificativi che altrove attestano la presenza dal me medestimo fenomeno e cioè l'esistenza di scambi fraquenti fra coste orientali del mediterraneo e coste dell' italia meridionale
preso del libro la locride di salvatore gemelli caratteri fisici e poleografici finito di stampare nell mese di settembre 1992
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