ha inizio con la porta urbica del borghetto che faceva parte un tempo di un sistema di fortificazione di cinta molto intenso in questo lato della città sistema che lasciava fuori le mura sol tanto un chiesetta quella di s. maria egiziaca una volta superata la porta del borghetto si incontra una chiesa molto cara ai geracesi quella di s. martino la quale accanto dalla parte orientale la necropoli medioevale di s. martino constituita probabilmente da sei sole fosse scavate nella roccia e da scavato accanto il tutto si trova attualmentenel giardino della chiesa ma il sitopotrebbe essere stato occupato da una fase scrioore della chiesa di s. martino dinanzi alla chiesa è una piccolissimo spiazzo detto upracùsu l' acciotto lato l'abitato è di modestissime strutture suddiviso nelle due sezioni poste ai due lati di via roma la via che attraversa il piccolo quartiere di gerace dietro la prima serie di case disposte a schiera sulla sinistra le umili dimore sono suggestivamente mosse dal gioco prospettico di numerosi archi sorreggenti mignani di portali a volte suggestivi come quello a tutto sesto ed in conci rossi di terracotta dalla parte orientale l' abitato nel quale il disfacimento delle antiche costruzioni cera un senso strano misto di desolazione cristallizzazione fuori del tempo e dello spazio era protetto da un era protetto da un alto muro di cinta da torri e là dove al di sotto è il tranante del cannonello da una torretta quadrata tutta la zona posta dietro s. martino e questo tornante va ancora sotto il nome di arretu a rigò dove rigò è il termine greco o greco bizantino ricco che ci informa sulla remota presenza anteriore di una siepe o molto più probabilmente di una padizzata al porto della mura dA via roma superata la porta del ponte forse una volta duplice si rag giunge il largo di s. giacomo
A CASA ‘E GALANTOMANI, BUSSA CH’ I PEDI. A casa di signori, bussa coi piedi. Amaro riferimento del povero all'avidità dei potenti, i "galantuomini" appunto, cui bisogna rivolgersi con le mani cariche di doni (e pertanto bussare alla porta con i piedi). 2. A CASA ‘E ’MPISU NON ‘MPENDIRI LUMERA. A casa d'impiccato non appendere neanche la lucerna. Non parlar di corda in casa d'impiccato. 3. A CASA ‘E RICCU NON SI GUARDA FOCULARU. A casa di ricco non si guarda il focolare. Quando vai da chi ha la dispensa e la cantina ben fornite, non temere: si mangerà sempre bene, anche se la cucina ("focularu") è spenta. 4. A CASA ‘I FORGIARU, SPITU ‘I LIGNU. In casa di fabbro, spiedo di legno. Il colmo dei colmi: il fabbro usa lo spiedo di legno e non quello di ferro. 5. ‘ A CCHIU BRUTTA È ‘A CUDA ‘U SI SCORCIA. La più brutta da scorticare è la coda. La parte conclusiva
gerace paradiso d' europa di salvatore gemelli guida pre un aprooccio storico artistico ambientale finito di stampare nel mese di dicembre 1993
RispondiElimina