La famiglia Oliva si S. Giorgio morgeto ha salvato questo frammento del bizantino crocefisso della nave si tratta di una scultura in legno laccato e dipinto opera di squisita raffinatezza finita in frantumi nel corso dei restauri della cattedrale di gerace donde proviene questo pezzo venne raccolto nel 1969 fra i rifiuti ed materiale di scarto non sappiamo se esistano altri frammenti o dove essi siano ma nel coro della cattedrale si conserva integra la croce lignea su cui il crocifisso poggiava testimonianza superba di tutta un epoca il crocifisso della nave riproduceva il cristo in dimensioni reali in base ai antropometrici e sapendo che il diametro verticemento della scultura è di 27 cm il cristo andato in frantumi do veva essere alto non meno di 183 cm
A CASA ‘E GALANTOMANI, BUSSA CH’ I PEDI. A casa di signori, bussa coi piedi. Amaro riferimento del povero all'avidità dei potenti, i "galantuomini" appunto, cui bisogna rivolgersi con le mani cariche di doni (e pertanto bussare alla porta con i piedi). 2. A CASA ‘E ’MPISU NON ‘MPENDIRI LUMERA. A casa d'impiccato non appendere neanche la lucerna. Non parlar di corda in casa d'impiccato. 3. A CASA ‘E RICCU NON SI GUARDA FOCULARU. A casa di ricco non si guarda il focolare. Quando vai da chi ha la dispensa e la cantina ben fornite, non temere: si mangerà sempre bene, anche se la cucina ("focularu") è spenta. 4. A CASA ‘I FORGIARU, SPITU ‘I LIGNU. In casa di fabbro, spiedo di legno. Il colmo dei colmi: il fabbro usa lo spiedo di legno e non quello di ferro. 5. ‘ A CCHIU BRUTTA È ‘A CUDA ‘U SI SCORCIA. La più brutta da scorticare è la coda. La parte conclusiva
gerace paradiso d' europa di salvatore gemelli
RispondiEliminaguida per un approccio storico artistico ambientale finito di stampa di dicembre 1993