Passa ai contenuti principali

la piana di gerace

la piana si  raggiunge  abbandonandp  la nazionale  ss iii all' insegna   del EPT  poco  sopra  la chiesa di  s.  giorgio  di fronte  al club  lerax  essa era  infibiduata    nel  passato  recente  come  limite  geracese e precisamente  nel  punto  in cui è la fontana   della pianna  nel passato più  lontano  era illustre  pergrande  copia  di  chiese  s. trinità  del  piano  s. maria  nuova  s. maria di  monserrato  s. antonio abbate  s. michele  de  paya  paupera  s. nicola  della chele  de praya  paupera  s. nicola  della   piana o del povero  s. nicola  de trisagio di due conventi quello  dei  cap puccini  e quello degli  osservati  includente quest ultimo la eh di s. francesca  romana  che attualmente  costituisce la cappella  del  cimitero  come antichissima  sede   della  fiera  di gerace   celebrantesi  l'otto dicembre  con  grande affusso e con  una  serie di strutture  or ganizzative  che ci sono  note  fin  dal cinquecento e perchè  in essa furono fucilati i cinque  martiri di gerace  alla  cui  memoria è stato  innalzato  nel 1931  il monumento  che  li ricorda presso illuogo  della loro  fucilazione  colonna   con la croce  di  ferro  datata 1782 sulla strada  di monserrato  nei  mattini  freschi o nei tardi  pomeriggi  ti  puoi  incamminare  verso le varie  aree  archeologiche  a cominciare  dalla  necropoli  medievale  dalla  necropoli  prei  prostostorica   deal villaggio  a fondi  di capanne   fino  al villaggio trogloditico   di parrere

Commenti

  1. gerace paradiso d'europa di salvatore gemelli
    guida per un approccio storico artistico ambientale finito di stampa nell' mese di settembre 1992

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

proverbi calabresi

A CASA ‘E GALANTOMANI, BUSSA CH’ I  PEDI. A casa di signori, bussa coi piedi. Amaro riferimento del povero all'avidità dei potenti, i "galantuomini" appunto, cui bisogna rivolgersi con le mani cariche di doni (e pertanto bussare alla porta con i piedi). 2.        A CASA ‘E ’MPISU NON ‘MPENDIRI  LUMERA. A casa d'impiccato non appendere neanche la lucerna. Non parlar di corda in casa d'impiccato. 3.        A CASA ‘E RICCU NON SI GUARDA FOCULARU. A casa di ricco non si guarda il focolare. Quando vai da chi ha la dispensa e la cantina ben fornite, non temere: si mangerà sempre bene, anche se la cucina ("focularu") è spenta. 4.        A CASA ‘I FORGIARU,  SPITU  ‘I  LIGNU. In casa di fabbro, spiedo di legno. Il colmo dei colmi: il fabbro usa lo spiedo di legno e non quello di ferro. 5.       ‘...

Ordine Dorico, Ionico e Corinzio ovvero gli Stili per l'architettura Greca

Ordine Dorico, Ionico e Corinzio ovvero gli Stili per l'architettura Greca Gli Ordini architettonici usati dagli antichi greci. Gli antichi architetti della Grecia per costruire i loro meravigliosi Edifici come per esempio quelli dedicati al culto, i celebri Templi crearono negli anni dei particolari metodi, degli stili conosciuti col nome di  Ordini architettonici  che attraverso dei precisi calcoli matematici e geometrici presentavano alla fine nella visione dell'architettura una precisa e perfetta armonia nelle forme e negli elementi. Questi Ordini architettonici serviranno nell'architettura Greca soprattutto a rispondere a delle esigenze concettuali, tra cui forse la più importante era l'eliminazione di qualsiasi forma di casualità nella realizzazione di un Edificio. Quindi con il termine di Ordine possiamo intendere l'insieme delle regole o dei canoni (dal greco kanòn, ossia norma, regola) che fissano forme e dimensioni delle varie parti che...

Conte, canti e filastrocche

A mblà mblà ci-cì co-cò       A mbla mbla ci-cì co-cò Trè cevètte sop’o comò        Trè civette sul comò Ca facèvene l’amòre            Che facevano l’amore Che la fìgghie du dottòre    Con il figlio del dottore U dottòre s’ammalò             Il dottore si ammalò A mblà mblà ci-cì co-cò.      A mbla mbla ci-cì co-cò. ( La presente conta va cadenzata con la sillabazione ).   Sotto il ponte ci son tre bombe Passa il lupo e non le rompe Passa il figlio del nostro re E le rompe tutte e tre. Iùne, du e trè...attòcch’a ttè.   Uno, due e tre...tocca a te. ( Era un’altra conta ). Pomodoro oro oro Oro di bilancia ancia ancia Quanti giorni sei stata in Francia? Dieci! Uno, due, tre, quattro, cinque, Sei sette, otto nove, dieci. ( Faceva parte dell’inizio di un gioco ). Lamba lambe, ...