Salvatore Gemelli nella sua
pubblicazione ha portato un contributo insostituibile; il mio lavoro
Polsiana obbedisce non solo alla
esigenza intima di riscoprire momenti, fatti e personaggi di Polsi o
su Polsi; ma obbedisce ad una necessità di mettere ordine nel disordine di documenti che spesso sono
negletti o male interpretati, spesso
per ignoranza, ma più spesso per interessi particolari, perché è nella
mente di certa gente che retrodatare
un fatto ecclesiale, dia più lustro a
cose e fatti; che dare valore a fatti
legati a ‘miracoli’ o situazioni non
del tutto spiegati, crei un alone che
dà più lustro, più fama alle cose
stesse!
Va aggiunto che il successore di
mons. Del Tufo, il vescovo Cesare
Rossi (1750-1755) è di certo, leggendo attentamente i documenti
forniti dal più volte citato Gemelli,
il prelato che dà non solo un impulso a Polsi, ma è anche colui che
"reintroduce" l’angelo nell’icono-
grafia polsiana: "Il Rossi (p. 384 di
Gemelli) decise di coniare le medaglie [dico che oggi, purtroppo, non
si possiedono perché il medagliere è
stato rubato] di distribuire ai fedeli
e inviò il relativo bozzetto per
l’approvazione a Roma. - Quale
stranezza,- gridarono i curiali vedendo il disegno inusitato – un toro
che scava una croce!. E fu richiesta
pubblicazione ha portato un contributo insostituibile; il mio lavoro
Polsiana obbedisce non solo alla
esigenza intima di riscoprire momenti, fatti e personaggi di Polsi o
su Polsi; ma obbedisce ad una necessità di mettere ordine nel disordine di documenti che spesso sono
negletti o male interpretati, spesso
per ignoranza, ma più spesso per interessi particolari, perché è nella
mente di certa gente che retrodatare
un fatto ecclesiale, dia più lustro a
cose e fatti; che dare valore a fatti
legati a ‘miracoli’ o situazioni non
del tutto spiegati, crei un alone che
dà più lustro, più fama alle cose
stesse!
Va aggiunto che il successore di
mons. Del Tufo, il vescovo Cesare
Rossi (1750-1755) è di certo, leggendo attentamente i documenti
forniti dal più volte citato Gemelli,
il prelato che dà non solo un impulso a Polsi, ma è anche colui che
"reintroduce" l’angelo nell’icono-
grafia polsiana: "Il Rossi (p. 384 di
Gemelli) decise di coniare le medaglie [dico che oggi, purtroppo, non
si possiedono perché il medagliere è
stato rubato] di distribuire ai fedeli
e inviò il relativo bozzetto per
l’approvazione a Roma. - Quale
stranezza,- gridarono i curiali vedendo il disegno inusitato – un toro
che scava una croce!. E fu richiesta
L’Alba della Piana
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