http://www.salvatoregemelli.com
A tale proposito sarebbe interessante riprendere la storia del passato per capire i tempi attuali e per impadronirci di un passato che appartiene nel nostro DNA. In questo senso mi sento di condividere il pensiero di Salvatore Gemelli, autore dell’ importante scritto “Storia tradizioni e leggende a Polsi d’Aspromonte” Gangemi Editore 1992, quando scrive: “Si ha l’impressione che la rottura esistente fra forma e contenuto delle tradizioni calabresi si debba far risalire alla crisi intervenuta al momento in cui la Calabria è stata strappata al suo contesto culturale greco per essere brutalmente inserita in quello esclusivamente occidentale. Forse da tale momento storico data l’immobilismo culturale. Se è vero ciò, allora esso andrebbe inteso come espressione dell’arresto dello sviluppo culturale del popolo per il venir meno della comprensione, da parte di esso,del rapporto esistente fra le sue manifestazioni culturali e il loro contenuto per essere scomparso il tramite culturale omogeneo che, prima, aveva dato vita a quei contenuti in seno a quella popolazione. Tali contenuti sono tuttora presenti per essere stati ereditati, ma sono incompresi e misconosciuti dagli stessi detentori perchè l’ambiente culturale in cui vivono non offre più loro la chiave interpretativa. Le tradizioni e i vari monumenti culturali han finito con lo svuotarsi adulterandosi e scomparendo sommersi dalle proprie ceneri”.
A tale proposito sarebbe interessante riprendere la storia del passato per capire i tempi attuali e per impadronirci di un passato che appartiene nel nostro DNA. In questo senso mi sento di condividere il pensiero di Salvatore Gemelli, autore dell’ importante scritto “Storia tradizioni e leggende a Polsi d’Aspromonte” Gangemi Editore 1992, quando scrive: “Si ha l’impressione che la rottura esistente fra forma e contenuto delle tradizioni calabresi si debba far risalire alla crisi intervenuta al momento in cui la Calabria è stata strappata al suo contesto culturale greco per essere brutalmente inserita in quello esclusivamente occidentale. Forse da tale momento storico data l’immobilismo culturale. Se è vero ciò, allora esso andrebbe inteso come espressione dell’arresto dello sviluppo culturale del popolo per il venir meno della comprensione, da parte di esso,del rapporto esistente fra le sue manifestazioni culturali e il loro contenuto per essere scomparso il tramite culturale omogeneo che, prima, aveva dato vita a quei contenuti in seno a quella popolazione. Tali contenuti sono tuttora presenti per essere stati ereditati, ma sono incompresi e misconosciuti dagli stessi detentori perchè l’ambiente culturale in cui vivono non offre più loro la chiave interpretativa. Le tradizioni e i vari monumenti culturali han finito con lo svuotarsi adulterandosi e scomparendo sommersi dalle proprie ceneri”.
pensiero di Salvatore Gemelli, autore dell’ importante scritto “Storia tradizioni e leggende a Polsi d’Aspromonte” Gangemi Editore 1992
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