A conferma della grande rilevanza di questo luogo di
culto, il 31 maggio 1960 il Vescovo di Locri - Gerace, Mons. Pacifico M.L.
Perantoni, con un suo «Decreto circa i Santuari della Nostra Diocesi» elevò il
santuario di San Giovanni di Gerace a santuario maggiore, riconoscendone la
grande importanza storica e religiosa.
Il tempio, ad una navata sovrastata da una maestosa
volta, fu decorato dal valente artista Francesco Gangemi con pregevoli stucchi.
Sopra l’altare maggiore, marmoreo, una splendida nicchia costruita alla fine
degli anni ‘40 da Raffaele Pata, discepolo del Gangemi, accoglie la statua
della Madonna. Altre edicole
allinterno della chiesa fanno da cornice alle statue di Santa Filomena, Santa
Maria del Carmelo, San Giuseppe, San Pietro; La prima costruzione è stata
avviata nel 1407, in seguito all'apparizione della Vergine a Domenico Totino.
Crollata e abbandonata, fu riedificata nel 1649. La piccola cappella rurale
venne rasa al suolo dal terremoto del 1783. L'attuale edificio, costruito nel
1843, è gestito da un consiglio di amministrazione proprio, composto dal
sindaco, due consiglieri comunali, il parroco e un cittadino designato dalla
curia. Si è giunti a questa decisione dopo anni e anni di lotta tra i cittadini
e la curia. Nel settanta la congregazione di Carità non volle cedere i diritti
sul santuario alla curia, che di contro si rifiutò di mandare un parroco a
celebrare la messa. Il braccio di ferro durò anni e anni. I cittadini
occuparono più volte il santuario rivendicando il loro diritto di proprietà
fino a quando nel 1994 si giunse alla suddetta decisione.
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