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Dal punto di vista storico, Soverato, sorge sul territorio che, a suo tempo, si dice sia stato occupato da un villaggio a cui la tradizione erudita locale ha attribuito il poleonimo, attestato solamente per il secolo XVII, di Poliporto, toponimo a cui sono stati attribuiti varie interpretazioni. Il nome Suberatum fu dato al villaggio, a seguito della ricostruzione sulla collina sovrastante la costa, durante il X secolo d.C. Pochi sono i documenti esistenti relativi alla cittadina di Soverato ma, fondamentale, è un testo storico che registra la presenza di un mulino all'interno di un territorio denominato Suberati. Durante gli anni il nome modificò per raggiungere l'attuale forma. Tra i tanti nomi attribuitigli ricordiamo Sughereto, Sovrato e Subrato. In riferimento al nome odierno, si ritiene che coloro i quali attribuirono questo nome al villaggio presero spunto dal grande numero di alberi da sughero presenti nel territorio. Altre ipotesi, molto fantasiose, sono prive di fondamento e quindi vengono scartate. Nella parte alta della città restano dei ruderi della città che viene chiamata Soverato Antica o "Soverato Vecchia". Si tratta di un abitato che fu distrutto dal Terremoto del 1783 che colpì il sud Italia. In realtà si trattò di una serie di terremoti che ebbero inizio il 5 febbraio 1783 e a cui seguirono più di 900 scosse fino al 28 marzo 1783. La scossa che recò maggiore danni a Soverato Antica, secondo alcuni studi, risale al 28 marzo 1783 ed ebbe epicentro fra i Comuni di Borgia e Girifalco. Soverato "da vedere" offre anche una serie di opere di altissimo contenuto storico come ad esempio la Pietà del Gagini (1521) oppure il borgo antico - sopra descritto - denominato "Soverato vecchio". È stata dichiarata città dal Presidente della Repubblica Giovanni Leone nel 1974. Il 9 settembre del 2000, una disastrosa alluvione[5] colpì la parte nord di Soverato, facendo straripare il torrente Beltrame, distruggendo il Camping "Le Giare" e provocando 12 morti e 1 disperso.







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