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Teatro romano di Locri

Il Teatro romano di Locri è situato nel sito archeologico di Locri Epizefiri[1], in località Contrada Pirettina. Fu realizzato nel I secolo a.C. sull'impianto originale greco del IV secolo a.C.; è la più importante testimonianza della romanizzazione della città, che venne trasformata inmunicipium, perdendo gradualmente di importanza.
Nel tempo si susseguirono numerosi rimaneggiamenti non chiaramente datati. Fu riportato alla luce nel 1940 da Paolo Enrico Arias; gli scavi furono terminati nel 1957 da Alfonso De Franciscis.La città greca di Locri Epizefiri è citata da Aristotele, che ne faceva risalire la fondazione ai servi fuggiti da Sparta mentre i loro padroni erano occupati con la guerra contro i Messeni. La colonia, al di là del mito, ebbe come primo insediamento il promontorio Zefiro e solo alla fine delle ostilità contro i Siculi, terminate con la vittoria dei locresi, l'insediamento venne spostato nella pianura sottostante, nel 670 a.C. circa.
La città, che ebbe un'interessante storia politica con una democrazia moderata che limitava il potere assoluto degli aristocratici, subì la tirannia di Dionigi il Giovane (dal 356 a.C.), figlio del tiranno Dionigi di Siracusa, scacciato dalla città siciliana, e di una donna locrese. I Romani la presero nel 205 a.C., dopo che tenne un atteggiamento ambiguo durante le guerre puniche, anche durante l'occupazione di Annibale del 216-215 a.C.









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