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io sono ottobre

Io sono ottobre
Io sono ottobre che stringo il vinello
ne’ solchi nuovi ci semino il grano
metto di nuvole a’ monti il cappello
guido dai monti le pecore al piano. (Otto Cima)
Vien l’ottobre
Vien l’ottobre e sopra il cielo,
di sue nebbie stende il velo;
improvviso s’alza il vento
con un lungo alto lamento.
Pur, che festa di colori,
che tripudio id canzoni,
che splendor, qua e là, di falci
e che porpora nei tralci!
Quest’ottobre un po’ bizzarro
mette e toglie il suo tabarro,
è venuto con l’ombrello,
se ne va col tempo bello.
Nel settembre generosa,
or la terra si riposa
sotto un fremito di foglie;
pur già dentro il grembo accoglie
nuovi semi di lavoro;
i preziosi chicchi d’oro
che in un mese ancor lontano
diverran spighe di grano. (F. Castellino)
Ottobre
Son spariti i fiori e le farfalle,
e per le strade spesso si cammina
sopra il tappeto delle foglie gialle.
Alla scuola ritornano i bambini
con dentro al cuore un po’ di nostalgia.
Il mosto nuovo bolle già nei tini,
e nei campi la terra arata freme
sotto il passo dei bovi. Il contadino
sparge nei solchi lentamente il seme. (Zietta Liù)
Ottobre
Tempo d’uva,
la terra si spoglia tutta,
la casa odora di frutta,
il cielo piange di addio.
Alla prima pioggia si è più soli,
il muro sanguina di rampicanti:
nei giorni dorati di incanti
la rondine scrive gli ultimi voli. (R. Pezzani)
Mattini d’ottobre
Di giorno in giorno il sole
si fa sempre più pallido.
E’ un pallore che fiacca i nervi
e l’anima rattrista:
un’agonia di luce che si spegne,
un singhiozzo che muore lentamente.
In queste mattine d’ottobre
io vagolante in mezzo alla ressa
vo come un’ombra che cader
potrebbe senza rumore,
assaporando il sole d’autunno

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