Natale è appena trascorso, non si è ancora finito di digerire i lauti pranzi e le sfarzose cene Natalizie, che già si vede all’orizzonte un’altra data importante: Capodanno. E allora, altro che dieta, anzi, si riparte con i preparativi per il grande cenone di fine anno più ricco e sontuoso che mai e ci si prepara a salutare l’anno vecchio accogliendo al meglio quello nuovo.
Ma Capodanno non è solo questo, non è solo mangiare tutti insieme allegramente aspettando la mezzanotte: basta guardarsi un po’ intorno per scoprire che ogni regione, ogni città, addirittura ogni piccolo paesino ha le proprie tradizioni per festeggiare il Capodanno in maniera assolutamente inconsueta e strabiliante.
All’inizio dell’anno, alcune tradizioni hanno soprattutto l’obiettivo di assicurarsi l’abbondanza, il benessere e la felicità per l’intero anno. Ecco quindi una raccolta delle più celebri e particolari tradizioni italiane riguardanti il Capodanno.
Ma Capodanno non è solo questo, non è solo mangiare tutti insieme allegramente aspettando la mezzanotte: basta guardarsi un po’ intorno per scoprire che ogni regione, ogni città, addirittura ogni piccolo paesino ha le proprie tradizioni per festeggiare il Capodanno in maniera assolutamente inconsueta e strabiliante.
All’inizio dell’anno, alcune tradizioni hanno soprattutto l’obiettivo di assicurarsi l’abbondanza, il benessere e la felicità per l’intero anno. Ecco quindi una raccolta delle più celebri e particolari tradizioni italiane riguardanti il Capodanno.
Una delle tradizioni più antiche e particolari è quella di spaccare a terra dei cocci (piatti, bicchieri, vassoi) a mezzanotte come rito di eliminazione del male, fisico e morale, accumulatosi nell’anno trascorso. L’usanza è variamente diffusa in Italia ed è ancora viva in grandi città come Napoli, spesso con danni alle automobili in sosta e talvolta anche agli incauti passanti. Ai cocci rotti, poi, si accompagnano gli spari, i botti, col duplice significato di cacciare gli spiriti maligni, e di esprimere tutta l’allegria dell’avvento del nuovo anno.
Un altro elemento propiziatorio è dato dalle strenne: durante la notte di Capodanno, gruppi di giovani vanno per le strade a cantare la “strenna”, con gli auguri di un felice anno nuovo e la richiesta di doni. Ricevere molti regali, accumulerà l’abbondanza per tutto l’anno. L’uso presso i romani si chiamava “streniarum commercium”.
Inoltre, sempre per questa festa, vengono rievocati i prodigi.
A Pettorano sul Gizio, in Abruzzo, vi è la credenza che, nel preciso momento in cui scocca la mezzanotte di Capodanno, l’acqua del fiume si arresti e diventi d’oro per qualche secondo, e subito dopo torni a scorrere come prima. Una donna ignara del prodigio, si trovò ad attingere proprio in quell’attimo e invece dell’acqua portò a casa la conca piena d’oro.
Tra i pronostici, è importante notare la prima persona che si incontra per strada. Incontrare un vecchio o un gobbo è sinonimo di fortuna e vita lunga mentre incontrare un bambino o un prete porta grande sfortuna per l’anno appena iniziato.In Piemonte porta fortuna incontrare un carro di fieno o un cavallo bianco.
Un altro elemento propiziatorio è dato dalle strenne: durante la notte di Capodanno, gruppi di giovani vanno per le strade a cantare la “strenna”, con gli auguri di un felice anno nuovo e la richiesta di doni. Ricevere molti regali, accumulerà l’abbondanza per tutto l’anno. L’uso presso i romani si chiamava “streniarum commercium”.
Inoltre, sempre per questa festa, vengono rievocati i prodigi.
A Pettorano sul Gizio, in Abruzzo, vi è la credenza che, nel preciso momento in cui scocca la mezzanotte di Capodanno, l’acqua del fiume si arresti e diventi d’oro per qualche secondo, e subito dopo torni a scorrere come prima. Una donna ignara del prodigio, si trovò ad attingere proprio in quell’attimo e invece dell’acqua portò a casa la conca piena d’oro.
Tra i pronostici, è importante notare la prima persona che si incontra per strada. Incontrare un vecchio o un gobbo è sinonimo di fortuna e vita lunga mentre incontrare un bambino o un prete porta grande sfortuna per l’anno appena iniziato.In Piemonte porta fortuna incontrare un carro di fieno o un cavallo bianco.
In Romagna, nella ricorrenza del Capodanno, si ha il principio dell’analogia e del contrasto, i contadini dicono che “bisogna fare un poco di tutti i lavori perché cosi vanno a riuscire tutti bene”. Nell’Abruzzo, invece: sono le donne che danno inizio a quante più faccende è possibile fare. In altre regioni, il primo dell’anno deve trascorrere in riposo, altrimenti ci si affannerà per tutto l’anno.
Un’altra credenza popolare molto in voga in tutta Italia è quella che parla delle “calende”: secondo questa credenza, dal tempo che farà nei primi dodici giorni dell’anno, si riuscirebbe a capire quello di tutto l’anno. Delle calende si hanno testimonianze bizantine fin dal secolo X d.C.
Un altro pronostico è quello dei contadini per prevedere quale sarà il prezzo del grano. Essi prendono dal pagliaio una spiga, di cui scelgono dodici chicchi e li pongono sul focolare entro un cerchio di brace. Se il chicco abbinato a un mese salta in avanti, il prezzo del grano in quel mese aumenterà, se all’indietro, diminuirà.
Ci sono poi delle tradizioni uguali in tutta Italia nate con l’intento di assicurarsi durante l’anno appena iniziato, una buona dose di fortuna e soprattutto molti soldi: è questo il caso dell’usanza di mangiare lelenticchie, di solito accompagnato da un buoncotechino. Anticamente era tradizione, all’ultimo dell’anno, regalarsi dei portamonete colmi di lenticchie con l’augurio che si potessero trasformare poi in monete d’oro. Sarebbe stata proprio la somiglianza delle lenticchie con le monete a dettare questa usanza che si è protratta nel tempo per moltissimi anni fino ai giorni nostri. Al giorno d’oggi, non si regalano più i portamonete ma è rimasta sicuramente la tradizione di mangiare le lenticchie insieme al cotechino, come buon auspicio per l’anno nuovo.
Una simpatica tradizione importata in Italia dalla Spagna prevede, invece, di fare il conto alla rovescia in attesa dell’anno nuovo, ingoiando un chicco d’uva al secondo per un totale di 12 chicchi che simboleggiano i 12 mesi dell’anno. Ed ancora, la tradizione prevede di intingersi il dito in un bicchiere di spumante, rigorosamente italiano, e di passarlo dietro al nostro orecchio o quello della persona a cui vogliamo augurare fortuna durante l’anno nuovo.
Che dire poi dell’usanza di indossare lingerie rigorosamente rossa la notte di Capodanno? Il rosso, oltre ad indicare amore e fortuna, è un ottimo amuleto per la fertilità sia femminile che maschile. Ma attenzione: la tradizione vuole che l’intimo utilizzato a Capodanno venga buttato via il giorno dopo.
Una simpatica tradizione importata in Italia dalla Spagna prevede, invece, di fare il conto alla rovescia in attesa dell’anno nuovo, ingoiando un chicco d’uva al secondo per un totale di 12 chicchi che simboleggiano i 12 mesi dell’anno. Ed ancora, la tradizione prevede di intingersi il dito in un bicchiere di spumante, rigorosamente italiano, e di passarlo dietro al nostro orecchio o quello della persona a cui vogliamo augurare fortuna durante l’anno nuovo.
Che dire poi dell’usanza di indossare lingerie rigorosamente rossa la notte di Capodanno? Il rosso, oltre ad indicare amore e fortuna, è un ottimo amuleto per la fertilità sia femminile che maschile. Ma attenzione: la tradizione vuole che l’intimo utilizzato a Capodanno venga buttato via il giorno dopo.
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