E' Natale !
E' Natale ogni volta
che sorridi a un fratello e gli tendi la mano. E' Natale ogni volta che rimani in silenzio per ascoltare l'altro. E' Natale ogni volta che non accetti quei principi che relegano gli oppressi ai margini della società. E' Natale ogni volta che speri con quelli che disperano nella povertà fisica e spirituale. E' Natale ogni volta che riconosci con umiltà i tuoi limiti e la tua debolezza. E' Natale ogni volta che permetti al Signore di rinascere per donarlo agli altri. | ||
Il presepe di salvatore Quasimodo
Natale. Guardo il presepe scolpito
dove sono i pastori appena giunti alla povera stalla di Betlemme. Anche i Re Magi nelle lunghe vesti salutano il potente Re del mondo. Pace nella finzione e nel silenzio delle figure in legno ed ecco i vecchi del villaggio e la stalla che risplende e l'asinello di colore azzurro.
Natale di G. Ungaretti
Non ho voglia di tuffarmi
in un gomitolo di strade Ho tanta stanchezza sulle spalle Lasciatemi così come una cosa posata in un angolo e dimenticata Qui non si sente altro che il caldo buono Sto con le quattro capriole di fumo del focolare.
A Gesù bambino di Umberto SabaLa notte è scesa
e brilla la cometa che ha segnato il cammino. Sono davanti a Te, Santo Bambino! Tu, Re dell’universo, ci hai insegnato che tutte le creature sono uguali, che le distingue solo la bontà, tesoro immenso, dato al povero e al ricco. Gesù, fa' ch'io sia buono, che in cuore non abbia che dolcezza. Fa' che il tuo dono s'accresca in me ogni giorno e intorno lo diffonda, nel Tuo nome.
Platani di Natale di Gianni RodariDove sono i bambini
che non hanno l'albero di Natale con la neve d'argento, i lumini e i frutti di cioccolata? Presto, adunata, si va sul Pianeta degli alberi di Natale, io so dove sta. Qui gli alberi della foresta, illuminati a festa, sono carichi di doni. Crescono sulle siepi i panettoni, i platani del viale sono platani di Natale.
L'Abete di Natale di Gianni Rodari
Chi abita sull'abete
tra i doni e le comete?
C' è un Babbo Natale
alto quanto un ditale.
Ci sono i sette nani,
gli indiani, i marziani.
Ci ha fatto il suo nido
perfino Mignolino.
C'è posto per tutti,
per tutti c'è un lumino
e tanta pace per chi la vuole
per chi da che la pace
scalda anche più del sole
Filastrocca di Capodanno di Gianni RodariFilastrocca di Capodanno
fammi gli auguri per tutto l'anno: voglio un gennaio col sole d'aprile, un luglio fresco, un marzo gentile, voglio un pane sempre fresco, sul cipresso il fiore del pesco, che siano amici il gatto e il cane, che diano latte le fontane. Se voglio troppo non darmi niente, dammi una faccia allegra solamente.
Lo zampognaro di Gianni Rodari
Se comandasse lo zampognaro
Che scende per il viale, sai che cosa direbbe il giorno di Natale? "Voglio che in ogni casa spunti dal pavimento un albero fiorito di stelle d'oro e d'argento". Se comandasse il passero Che sulla neve zampetta, sai che cosa direbbe con la voce che cinguetta? "Voglio che i bimbi trovino, quando il lume sarà acceso tutti i doni sognati più uno, per buon peso". Se comandasse il pastore Del presepe di cartone Sai che legge farebbe Firmandola col lungo bastone? " Voglio che oggi non pianga nel mondo un solo bambino, che abbiano lo stesso sorriso il bianco, il moro, il giallino". Sapete che cosa vi dico Io che non comando niente? Tutte queste belle cose Accadranno facilmente; se ci diamo la mano i miracoli si faranno e il giorno di Natale durerà tutto l'anno.
Il mago di Natale di Gianni Rodari
S'io fossi il mago di Natale
farei spuntare un albero di Natale
in ogni casa, in ogni appartamento
dalle piastrelle del pavimento,
ma non l'alberello finto,
di plastica, dipinto
che vendono adesso all'Upim:
un vero abete, un pino di montagna,
con un po' di vento vero
impigliato tra i rami,
che mandi profumo di resina
in tutte le camere,
e sui rami i magici frutti: regali per tutti.
Poi con la mia bacchetta me ne andrei
a fare magie
per tutte le vie.
In via Nazionale
farei crescere un albero di Natale
carico di bambole
d'ogni qualità,
che chiudono gli occhi
e chiamano papà,
camminano da sole,
ballano il rock an'roll
e fanno le capriole.
Chi le vuole, le prende:
gratis, s'intende.
In piazza San Cosimato
faccio crescere l'albero
del cioccolato;
in via del Tritone
l'albero del panettone
in viale Buozzi
l'albero dei maritozzi,
e in largo di Santa Susanna
quello dei maritozzi con la panna.
Continuiamo la passeggiata?
La magia è appena cominciata:
dobbiamo scegliere il posto
all'albero dei trenini:
va bene piazza Mazzini?
Quello degli aeroplani
lo faccio in via dei Campani.
Ogni strada avrà un albero speciale
e il giorno di Natale
i bimbi faranno
il giro di Roma
a prendersi quel che vorranno.
Per ogni giocattolo
colto dal suo ramo
ne spunterà un altro
dello stesso modello
o anche più bello.
Per i grandi invece ci sarà
magari in via Condotti
l'albero delle scarpe e dei cappotti.
Tutto questo farei se fossi un mago.
Però non lo sono
che posso fare?
Non ho che auguri da regalare:
di auguri ne ho tanti,
scegliete quelli che volete,
prendeteli tutti quanti.
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Il canto della Vergine di Lope de Vega
Tra le palme volando, angeli santi, fermate i rami, che il mio bimbo dorme. Voi palme di Betlem, che irosi muovono i furiosi venti risuonanti: il frastuono sedate, fate piano, fermate i rami ché il mio bimbo dorme. Il pargolo divino s'è sfinito a piangere chiedendo in terra pace: quietar vuole nel sonno il lungo pianto. Angeli santi che volando andate, fermate i rami ché il mio bimbo dorme. Nella notte di Natale di Umberto Saba Io scrivo nella mia dolce stanzetta, d'una candela al tenue chiarore, ed una forza indomita d'amore muove la stanca mano che si affretta. Come debole e dolce il suon dell'ore! Forse il bene invocato oggi m'aspetta. Una serenità quasi perfetta calma i battiti ardenti del mio cuore. Notte fredda e stellata di Natale, sai tu dirmi la fonte onde zampilla Improvvisa la mia speranza buona? E' forse il sogno di Gesù che brilla nell'anima dolente ed immortale del giovane che ama, che perdona? | ||
Eri tu di D. M. Turoldo
"...eri tu il mistero, la radiosa notte che racchiudeva il giorno, che avrebbe rivestito di carne la luce e dato un nome al silenzio". DOV’E’ LA PACE? di Gandhi Quando sento cantare: “Gloria a Dio e Pace sulla terra” mi domando dove oggi sia resa gloria a Dio e dove sia pace sulla terra. Finchè la pace sarà una fame insaziata a finchè non avremo sradicato dalla nostra civiltà la violenza, il Cristo non sarà nato. | ||
I Magi di Gabriele D'Annunzio
Una luce vermiglia risplende nella pia notte e si spande via per miglia e miglia e miglia. O nova meraviglia! O fiore di Maria! Passa la melodia e la terra s'ingiglia. Cantano tra il fischiare del vento per le forre, i biondi angeli in coro; ed ecco Baldassarre Gaspare e Melchiorre, con mirra, incenso ed oro. Basta poco di Renzo PezzaniBasta in Cielo una stella per fare la sera più bella. Basta un canto da nulla a dondolare una culla. | ||
La pecorina di Guido Gozzano
La pecorina di gesso sulla collina di cartone, chiede umilmente permesso ai magi in adorazione. Lungi nel tempo, vicino nel sogno, pianto e mistero c'è accanto a Gesù Bambino, un bue giallo, un ciuco nero. | ||
La Befana di Giovanni PascoliViene viene la Befana
vien dai monti a notte fonda. Come è stanca! La circonda neve, gelo e tramontana. Viene viene la Befana. Ha le mani al petto in croce, e la neve è il suo mantello ed il gelo il suo pannello ed il vento la sua voce. Ha le mani al petto in croce. E s’accosta piano piano alla villa, al casolare, a guardare, ad ascoltare or più presso or più lontano. Piano piano, piano piano. Che c’è dentro questa villa? Uno stropiccio leggero. Tutto è cheto, tutto è nero. Un lumino passa e brilla. Che c’è dentro questa villa? Guarda e guarda...tre lettini con tre bimbi a nanna, buoni. guarda e guarda... ai capitoni c’è tre calze lunghe e fini. Oh! tre calze e tre lettini. Il lumino brilla e scende, e ne scricchiolan le scale; il lumino brilla e sale, e ne palpitan le tende. Chi mai sale? Chi mai scende? Co’ suoi doni mamma è scesa, sale con il suo sorriso. Il lumino le arde in viso come lampada di chiesa. Co’ suoi doni mamma è scesa. La Befana alla finestra sente e vede, e s’allontana. Passa con la tramontana, passa per la via maestra, trema ogni uscio, ogni finestra. E che c’è nel casolare? Un sospiro lungo e fioco. Qualche lucciola di fuoco brilla ancor nel focolare. Ma che c’è nel casolare? Guarda e guarda... tre strapunti con tre bimbi a nanna, buoni. Tra la cenere e i carboni c’è tre zoccoli consunti. Oh! tre scarpe e tre strapunti... E la mamma veglia e fila sospirando e singhiozzando, e rimira a quando a quando oh! quei tre zoccoli in fila... Veglia e piange, piange e fila. La Befana vede e sente; fugge al monte, ch’è l’aurora. Quella mamma piange ancora su quei bimbi senza niente. La Befana vede e sente. La Befana sta sul monte. Ciò che vede è ciò che vide: c’è chi piange e c’è chi ride; essa ha nuvoli alla fronte, mentre sta sull’aspro monte. | ||
Le ciaramelle di Giovanni Pascoli
Udii tra il sonno le ciaramelle,
ho udito un suono di ninne nanne. Ci sono in cielo tutte le stelle, ci sono i lumi nelle capanne. Sono venute dai monti oscuri le ciaramelle senza dir niente; hanno destata ne' suoi tuguri tutta la buona povera gente. Ognuno è sorto dal suo giaciglio; accende il lume sotto la trave; sanno quei lumi d'ombra e sbadiglio, di cauti passi, di voce grave. Le pie lucerne brillano intorno, là nella casa, qua su la siepe: sembra la terra, prima di giorno, un piccoletto grande presepe. Nel cielo azzurro tutte le stelle paion restare come in attesa; ed ecco alzare le ciaramelle il loro dolce suono di chiesa; suono di chiesa, suono di chiostro, suono di casa, suono di culla, suono di mamma, suono del nostro dolce e passato pianger di nulla. O ciaramelle degli anni primi, d'avanti il giorno, d'avanti il vero, or che le stelle son là sublimi, conscie del nostro breve mistero; che non ancora si pensa al pane, che non ancora s'accende il fuoco; prima del grido delle campane fateci dunque piangere un poco. Non più di nulla, sì di qualcosa, di tante cose! Ma il cuor lo vuole, quel pianto grande che poi riposa, quel gran dolore che poi non duole; sopra le nuove pene sue vere vuol quei singulti senza ragione: sul suo martòro, sul suo piacere, vuol quelle antiche lagrime buone! | ||
Alla vigilia di Natale di Bertolt BrechtOggi siamo seduti, alla vigilia di Natale,
noi, gente misera, in una gelida stanzetta, il vento corre fuori, il vento entra. Vieni, buon Signore Gesù, da noi, volgi lo sguardo: perché tu ci sei davvero necessario. | ||
Il vecchio Natale di M. Moretti
Mentre la neve fa, sopra la siepe,
un bel merletto e la campana suona, Natale bussa a tutti gli usci e dona ad ogni bimbo un piccolo presepe. Ed alle buone mamme reca i forti virgulti che orneran furtivamente d'ogni piccola cosa rilucente: ninnoli, nastri, sfere, ceri attorti... A tutti il vecchio dalla barba bianca porta qualcosa, qualche bella cosa. e cammina e cammina senza posa e cammina e cammina e non si stanca. E, dopo avere tanto camminato nel giorno bianco e nella notte azzurra, conta le dodici ore che sussurra la mezzanotte e dice al mondo: È nato! | ||
La stella di Natale di Boris Pasternak
Era pieno inverno. Soffiava il vento nella steppa. E aveva freddo il neonato nella grotta nel pendio della collina. L'alito del bue lo riscaldava. Animali domestici stavano nella grotta, nella culla vagava un tiepido vapore... E lì accanto, mai vista sino allora più modesta di un lucignolo alla finestrella d'un capanno, traluceva una stella sulla strada di Betlemme...
I Tre Santi Magi di Heinrich Heine
I tre santi Re Magi dall'Oriente
chiedono in ogni piccola città: «Cari ragazzi e giovinette, dite, la strada per Betlemme è per di qua?» Né i giovani né i vecchi non lo sanno e i tre Re Magi sempre avanti vanno; ma una cometa d'oro li conduce che lassù chiara e amabile riluce. La stella sulla casa di Giuseppe ecco s'arresta: là devono entrare. Il bovetto muggisce, il bimbo strilla, e i tre Re Magi prendono a cantare.
di Henry van DikeSiete disposti a dimenticare quel che avete fatto per gli Altri
e a ricordare quel che gli altri hanno fatto per Voi? A ignorare quel che il mondo vi deve e a pensare a cio' che voi dovete al mondo? A mettere i vostri diritti in fondo al quadro, i vostri doveri nel mezzo e la possibilità di fare un po’ di più del vostro dovere in primo piano? Ad accorgervi che i vostri simili esistono come voi, e a cercare di guardare dietro i volti per vedere il cuore ? A capire che probabilmente la sola ragione della vostra esistenza non e' cio' che voi avrete dalla Vita, ma ciò che darete alla Vita? A non lamentarvi per come va' l’universo e a cercare intorno a voi un luogo in cui potrete seminare qualche granello di Felicita'? Siete disposti a fare queste cose sia pure per un giorno solo? Allora per voi Natale durerà per tutto l’anno. | ||
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Sull'albero di Natale di Gianni Rodari
Sul ramo più alto
vicino alla stella
c'è un passero vero
che cinguetta e saltella.
Ha visto dal davanzale quest'albero fatato:
la finestra era aperta,
con un frullo è volato
sul ramo più alto,
proprio accanto alla stella,
il passero vero
che cinguetta e saltella.
Fuori fa freddo
non lo cacciate via
è l'ospite di Natale
vi metterà allegria.
Di tutta la vostra festa
una briciola gli basterà,
sulla tovaglia rossa
un poco passeggerà,
poi tornerà al suo ramo,
vicino alla sua stella,
il passero vero
che cinguetta e saltella
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Natale, un giorno di Hirokazu Ogura Perché dappertutto ci sono cosi tanti recinti? In fondo tutto il mondo e un grande recinto. Perché la gente parla lingue diverse? In fondo tutti diciamo le stesse cose. Perché il colore della pelle non e indifferente? In fondo siamo tutti diversi. Perché gli adulti fanno la guerra? Dio certamente non lo vuole. Perché avvelenano la terra? Abbiamo solo quella. A Natale - un giorno - gli uomini andranno d’accordo in tutto il mondo. Allora ci sarà un enorme albero di Natale con milioni di candele. Ognuno ne terrà una in mano, e nessuno riuscirà a vedere l’enorme albero fino alla punta. Allora tutti si diranno "Buon Natale!" a Natale, un giorno. Luce, Pace, Amore di L. Housman La pace guardò in basso e vide la guerra, "Là voglio andare" disse la pace. L'amore guardò in basso e vide l'odio, "Là voglio andare" disse l'amore. La luce guardò in basso e vide il buio, "Là voglio andare" disse la luce. Così apparve la luce e risplendette. Così apparve la pace e offrì riposo. Così apparve l'amore e portò vita.
Bambino Gesù, asciuga ogni lacrima - di S. Giovanni Paolo II
Asciuga, Bambino Gesù, le lacrime dei fanciulli!
Accarezza il malato e l’anziano! Spingi gli uomini a deporre le armi e a stringersi in un universale abbraccio di pace! Invita i popoli, misericordioso Gesù, ad abbattere i muri creati dalla miseria e dalla disoccupazione, dall’ignoranza e dall’indifferenza, dalla discriminazione e dall’intolleranza. Sei tu, Divino Bambino di Betlemme, che ci salvi, liberandoci dal peccato. Sei tu il vero e unico Salvatore, che l’umanità spesso cerca a tentoni. Dio della pace, dono di pace per l’intera umanità, vieni a vivere nel cuore di ogni uomo e di ogni famiglia. Sii tu la nostra pace e la nostra gioia! http://www.salvatoregemelli.com |
A CASA ‘E GALANTOMANI, BUSSA CH’ I PEDI. A casa di signori, bussa coi piedi. Amaro riferimento del povero all'avidità dei potenti, i "galantuomini" appunto, cui bisogna rivolgersi con le mani cariche di doni (e pertanto bussare alla porta con i piedi). 2. A CASA ‘E ’MPISU NON ‘MPENDIRI LUMERA. A casa d'impiccato non appendere neanche la lucerna. Non parlar di corda in casa d'impiccato. 3. A CASA ‘E RICCU NON SI GUARDA FOCULARU. A casa di ricco non si guarda il focolare. Quando vai da chi ha la dispensa e la cantina ben fornite, non temere: si mangerà sempre bene, anche se la cucina ("focularu") è spenta. 4. A CASA ‘I FORGIARU, SPITU ‘I LIGNU. In casa di fabbro, spiedo di legno. Il colmo dei colmi: il fabbro usa lo spiedo di legno e non quello di ferro. 5. ‘ A CCHIU BRUTTA È ‘A CUDA ‘U SI SCORCIA. La più brutta da scorticare è la coda. La parte conclusiva
E' Natale
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