Gli scavi di piazza Garibaldi a Reggio Calabria iniziano ad assumere una particolare rilevanza archeologica. Si procede con estrema cautela ma giorno dopo giorno il ritrovamento assume proporzioni storiche sempre più importanti. Cresce l’attesa per quella che potrebbe essere una scoperta antica e straordinaria. In strada si susseguono ipotesi di strade, mura, terme, templi, monasteri, altari e molto altro. In realtà è ancora prematuro sbilanciarsi. Oggi è stato scavato il basamento di quella che sembra una struttura che però in questi scavi è ancora soltanto parzialmente visibile. Sicuramente nei prossimi giorni assumerà connotati sempre più identificabili.
Ma oggi sono stati ritrovati anche altri reperti: vasi, anfore e oggetti del passato. Tutti raccolti dagli addetti ai lavori della Soprintendenza ai Beni Archeologici per le analisi del caso.
Gli scavi sono iniziati lunedì scorso, il 18 aprile, per i “sondaggi” relativi al progetto per la nuova piazza con parcheggio sotterraneo. Un progetto che potrà avere l’OK soltanto se non dovessero emergere particolarità archeologiche di rilevanza storica. Gli scavi interessano al momento un’area di 15 metri per 15 metri nella zona adiacente l’edicola, ed è solo il primo step di vari “saggi” che saranno effettuati in tutta la piazza. Al momento si è arrivati a circa 5 metri di profondità, ma bisognerà andare ancora più a fondo.
A questo punto, però, la prospettiva del progetto e dei parcheggi diventa secondaria: se veramente si scoprisse nella zona della piazza la presenza di importanti strutture del passato, bisognerebbe puntare esclusivamente sulla loro valorizzazione in ottica turistica e quindi innanzitutto ai lavori per portarle completamente alla luce e poi a renderle accessibili per i visitatori.
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