http://www.salvatoregemelli.com
19/11/2016
9 ottobre
un grande pianto e un sogno .
un pianto non fatto di lacrime non materiato di grida nenie funebri non popolato dei prefiche ma ricco di silenzi un sogno come rincivilimento perenne di un ricordo che non riesco e non voglio cancellare i pasqualone stavano si due lati della finestra vestiti di nero e si stagliavano contro luce con i segni di una vecchiaia da poco iniziaata mi accostai a loro lei stringeva nelle mani sul grembo il rosario e snocciolava lente avemarie con labbra amare il capo chino sul pettp gli occhi chiusi il volto solcato dalle rughe ma non teso e i capelli dell' addolorata lui stava cheto accanto non pregava avevva i bafetti malcurati di sempre il baretto sul capo indossava una lunga giacca sformata e stringeva le mani vuote fra le ginocchia carezzai i loro volti senza dir parole passai lamono adagio sulla loro fronte quasi per tergerne un po di sconforto come faccio coi i miei bambini quando giocano affannosamente e disordino loro le chiome per asciugarne il sudore i vecchi non si scossero solo dandoni da intendere di essere a parte dei ,iei sentimenti poi alzo un po gli occhi verso i miei dcorsi tutto il dolore che venti anni pensieri per il ricordino del trigesimo di mario
19/11/2016
9 ottobre
un grande pianto e un sogno .
un pianto non fatto di lacrime non materiato di grida nenie funebri non popolato dei prefiche ma ricco di silenzi un sogno come rincivilimento perenne di un ricordo che non riesco e non voglio cancellare i pasqualone stavano si due lati della finestra vestiti di nero e si stagliavano contro luce con i segni di una vecchiaia da poco iniziaata mi accostai a loro lei stringeva nelle mani sul grembo il rosario e snocciolava lente avemarie con labbra amare il capo chino sul pettp gli occhi chiusi il volto solcato dalle rughe ma non teso e i capelli dell' addolorata lui stava cheto accanto non pregava avevva i bafetti malcurati di sempre il baretto sul capo indossava una lunga giacca sformata e stringeva le mani vuote fra le ginocchia carezzai i loro volti senza dir parole passai lamono adagio sulla loro fronte quasi per tergerne un po di sconforto come faccio coi i miei bambini quando giocano affannosamente e disordino loro le chiome per asciugarne il sudore i vecchi non si scossero solo dandoni da intendere di essere a parte dei ,iei sentimenti poi alzo un po gli occhi verso i miei dcorsi tutto il dolore che venti anni pensieri per il ricordino del trigesimo di mario
presentazione
RispondiEliminapreso del libro di salvatore gemelli intitolato cosi muoiono i vecchi stampatto nel settembre 1977
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