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Visualizzazione dei post da marzo, 2017

cosi muoiono i veschi

il ragazzo  mentre coglieva   i fichi  era caduto giù su un palo di vigna  che  gli  trapassò il cuore uccidendolo  sul colpo  neanche un lamento la scure recide anche tenere pianticelle  d' un colpo  e il boscaiolo  le osserva a volte constatandone  la bellezza e l'irrimediabile fine cosi la madre scopri per caso  con orrore  il corpicino  del figlio  infilzato  al crudele spiedo  neanche una parvenza  di vita il robusto  palo non si piegò e il corpo  rimane  penzolone quasi fosse  uno straccio neanche un pianto  la madre  gli accostò dalla  parte  del viso  non lo guardo allungò sotto  le braccia  strinse  a  se il cadavere  e gli diede  uno strappo  violento  per liberarlo  dal legno ol sangue  caldo  la  inondò  a fiotti  le bagnò  il viso  ed  perché sbilanciata del peso del corpo ormai tutto e sulle sue braccia  la donna si chiamo  per terra e allora sangue e  baci si mescolarono a lungo rare ed  alte le  grida  materne  lottavano nel cuore  della donna l' amore per i

13 settembre

13 settembre chiusa come un ora  donna  settimina rifiuta ogni  esame clinico  ogni forma di terapia e capace  di schiaffarti  in faccia un nugolo  di  vituperi, se insisti  sembra una vecchia sgualdrina  insoddisfatta o una zitella  acida  recriminante  ho scritto  mille  volte in cartella tutto ciò  annotandovi   che la paziente  potrebbe essere anche  dimessa ho telefonato ad enti e a privati ma  chi la vuole  dare  mandarla e tranquilla  inoffensiva anche ospedale  psichiatro  che inghiottito  tanti dementi fa al suo  caso i lontani  congiunti per via nome si sono opposti anche al suo  ricovero in ospizio http://www.salvatoregemelli.com

LOCRI EPIZEFIRI

LOCRI EPIZEFIRI Nome antico: Locroi Epizephyroy,  così chiamata dai Locresi greci sul promontorio Zefiro. La colonia magnogreca di Locri Epizefiri fu fondata verso la seconda metà del VII sec. a.C. da coloni provenienti dalla Locride Opunzia o dalla Locride Ozolia. Fu la prima città d'Europa ad avere un codice di leggi scritte, che la tradizione attribuisce a un forse mitico Zaleuco, ed un importante centro culturale e artistico. I colonizzatori di Locri si stabilirono prima al capo Zefirio, così chiamato perché formava un porto al riparo dei venti dell'Ovest, e vi restarono tre o quattro anni. Poi con l'aiuto dei Siracusani e la collaborazione dei Tarantini, stabilirono la loro città un po' più a nord, sulle pendici della collina Epopi. In poco tempo Locri divenne potente ed ambiziosa e si scontrò con la città di Crotone nella celebre battaglia della Sagra (seconda metà del VI sec. a.C.). Locri ne usci straordinariamente vincitrice: 10.000 Locresi contro 130.000 Crot

poesie

Facciamo un salto nei nostri vuoti e riempiamoli di baci. Ho incontrato il profumo di un sogno nascosto dietro l'ombra di un pensiero mi prese per mano mi condusse a respirare una poesia d'amore sospesa dietro gli anni da una qualche lacrima velata al mio cuore rimasto disattento... C'era una volta un palpito di cuore cadde per caso nella terra brulla amareggiata da delusioni e subito attecchì, la radice del sogno coi suoi tralci bonificò il terreno che si coprì di fiori e di colori... A marzo arrivi in armonia, ci doni fiori e allegria con il cielo celeste e il sole che brilla si sentono le canzoni degli uccelli che rimangono e non vanno via. L'aria fresca ci coccola di continuo, respiriamo contenti e contiamo su di te... Lasciatemi passare vento che abbraccia il mistero segreta via della passione nel cuore lasciatemi cantare canzoni lacrimose di sirene abbandonate negli abissi dell'oceano... http://www.salvatoregemelli.com

cosi muoino i vechi

È la mio padre che invecchia, è intatto sotto la gelida terra, sotto la coltre di neve annuale. Io lo riscaldo; ed invecchia con me, mio padre. Quando invecchiero', se invecchiero', vorrò un cuore di figlio che riscaldi me e la mia compagna... Allora sarà scoccata l'età del 2000... Chissà se avranno trovato un cantuccio decente pei vecchi... Presso il camino...ed io vecchio... Scaldero' l'ombra del vecchio mio padre, solo sotto la neve fredda, lungo il fiume di ghiaccio." ( Salvatore Gemelli da"Così muoiono i vecchi"). "...poggia il tuo bel viso sul mio petto, tergi con una lacrima il mio cuore e, per me solo, per me soltanto, modula ancora un gorgheggio d'usignolo! Con quel canto, Con la tua lacrima ascosa, Da quel mio cuore infranto Fiorirà una rosa. Cogli quel fiore Per il tuo bouquet: Quel fiore sarà per te!" madrigale di Emilio Barillaro. Caro padre, pochi versi in tuo ricordo, solo questo, adesso, possiamo darti. Paolo, Ces

30 anni della sua morte

Salvatore Gemelli nacque ad Anoia Superiore (R.C.) il 7 set-tembre del 1939 e morì a Locri (R.C.) il 17 marzo del 1988, all’età ancora non compiuta di 48 anni, sconfitto in poco più di un mese da un male incurabile.  Nel 1968 si laureò in Medicina e Chirurgia, presso l’Università degli Studi di Messina, con il massimo dei voti, la lode e la pubblica-zione della tesi di laurea.  Nel 1971 conseguì la specializzazione in Malattie Cardiovasco-lari a Catania e nel 1977 quella in Geriatria alla Scuola del prof. An-tonini a Firenze. Sposatosi a Locri, con la dott.ssa Rita Placanica, a coronamento di una storia d’amore iniziata nelle aule universitarie dell’Ateneo messinese, percorse le varie tappe della carriera profes-sionale ospedaliera, divenendo prima Aiuto Geriatra (1972) e, succes-sivamente, Primario Geriatra (1980) all’Ospedale "Filippo Fimogna-ri" di Gerace (R.C.). L’apertura e l’avvio di questo ospedale, nuovo soprattutto per l’impostazione riabilitativa della sua attività

IL DIALETTO IONICO

Questo contributo è il primo di una serie di interventi dedicati ai dialetti letterari del greco antico. All'interno della storia della letteratura greca il dialetto Ionico, prima ancora che il dialetto Attico (in seguito all'influenza politica-culturale di Atene) cominciasse progressivamente ad avere un ruolo di prestigio all'interno delle parlate greche, riveste un'importanza enorme, dal momento che esso costituisce la base della lingua omerica e fu impiegato dai poeti elegiaci, dai giambografi, dalla filosofia, dagli scienziati, dalla medicina, da Esopo e dalla storiografia. Il fatto che lo Ionico fu la base della lingua omerica ha conseguenze enormi non solo per la storia della poesia greca (dalle origini all'età bizantina), ma sulla storia dell'intera cultura greca. Omero, infatti, come è noto, non fu soltanto il modello imprescindibile per la poesia (e non parlo solo dell'epica, ma anche della tragedia: si pensi, ad esempio, alla lingua di Eschilo!),
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La Grecia nel Medioevo

La Grecia nel Medioevo Dalla divisione (395 d.C.) dell'Impero romano in Oriente e Occidente fino alla conquista (sec. 15°) della Grecia dai turchi ottomani, la Grecia condivise le sorti e le vicissitudini dell'Impero bizantino. La vittoria dei Visigoti sull'imperatore Valente ad Adrianopoli ha segnato l'inizio delle frequenti e devastanti invasioni barbariche della Grecia; seguirono Unni, Avari, Slavi e Bulgari. La potenza e il prestigio della Grecia sono stati restaurati dalla dinastia macedone degli imperatori bizantini (867-1025), ma il centro del mondo greco era Costantinopoli, non propriamente la Grecia. Nel 11° sec. i turchi cominciarono a fare breccia nell'impero, i Normanni attaccarono l'Epiro, ed iniziarono le Crociate. La Quarta Crociata nel 1204 portò alla disintegrazione temporanea dell'impero bizantino e la creazione di uno stato feudale sotto il dominio dei nobili francesi, dei fiamminghi e dei Veneziani. Il restaurato Impero bizantino (1261

Teatro Greco Romano di Taormina

Teatro Greco Romano di Taormina Tra le meraviglie della provincia di Messina: il teatro greco-romano di Taormina. Fu creato dai greci nel III secolo a. C. e successivamente modificato dai romani.  Dopo quello di Siracusa è il teatro più grande di origine greca dell’intera Sicilia . Blocchi di pietra di Taormina (simili al marmo) si trovano sotto la scena, tipico modo di costruire dei greci.  I romani nei secoli successivi cominciarono la loro opera di ristrutturazione e ampliamento per le quali ci vollero una decina di anni. Il teatro è diviso in tre parti: la scena, l’orchestra e la cavea . La scena è la parte dedicata agli attori e alle loro interpretazioni . Oggi si possono ammirare basi di colonne che un tempo ornavano la scena disposte in due file. Accanto alla scena due grandi stanze per permettere agli attori di cambiare il costume.  L’orchestra è la parte più bassa ed era dedicata ai suonatori .  La cavea è formata da una gradinata che partiva dal basso verso l’alto dove

8 MARZO, DONNE, FESTA DELLA DONNA, MIMOSE, MIMOSE FESTA

La mimosa è il fiore che tradizionalmente si regala – in Italia – per la  Festa della donna : tante persone ritengono offensivo riceverle e regalarle, secondo altre è un omaggio quasi doveroso, per altre ancora è un semplice gesto gentile e consolidato. In qualsiasi modo la si pensi, la storia dietro i mazzetti di mimosa è una bella storia, legata alla Giornata internazionale della donna, in occasione della quale, quest’anno, sono stati organizzati  scioperi e proteste  per i diritti delle donne. La tradizione di regalare fiori per la Festa della donna è diffusa in molti paesi al mondo, ma il legame tra mimose e 8 marzo esiste solo in Italia. La Festa è sempre stata, perlomeno fino agli anni Settanta, strettamente legata al partito socialista e comunque alla sinistra: per questo, per esempio, durante il fascismo non fu mai particolarmente celebrata. La prima volta che la si festeggiò in modo più o meno ufficiale fu nel 1946, a guerra finita, anche se la Democrazia Cristiana era piut

Il teatro greco e il teatro romano

La  tragedia  e la  commedia  venivano rappresentate ad Atene durante le  festività dionisiache  di primavera e invernali. Nel IV secolo il  teatro  era diventato un fenomeno diffuso in tutta l’area della civiltà greca e non mancavano gli appassionati che facevano lunghi viaggi per assistere alle rappresentazioni nelle varie città. Ogni città possedeva il suo teatro. Il teatro non rappresentava solo il luogo degli spettacoli, ma era anche il luogo delle adunanze politiche. PUBBLICITÀ Il teatro e le sue componenti La storia dell’edificio teatrale antico è la storia delle sue componenti: l’orchestra, la cavea, la skenè, le parodoi, del loro significato, della loro funzione. Si sa che dal IV secolo a.C. anche la  skenè  venne edificata in pietra. Nella parte anteriore, esisteva una specie di porticato tra le cui colonne venivano inseriti elementi pittorici, i  pinakes  (quadri), che servivano ad ambientare gli eventi del dramma. Durante il periodo classico il tetto dell