La Calabria prima dei greci è in parte un mistero per il mondo dell’archeologia. La presenza di testimonianze importanti del Paleolitico come il graffito e altri reperti rinvenuti nella Grotta del Romito (Papasidero) e che coprono un arco temporale che va da 23.000 a 10.000 anni fa, hanno permesso di ricostruire lo stile di vita del primo Homo Sapiens che popolò la nostra terra.
La popolazione indigena della Calabria ha lasciato numerose testimonianze:
- presso Gerace e Belvedere Marittimo sono stati rinvenuti siti risalenti all’età del Bronzo
- presso Torre del Mordillo (Sibari), Francavilla Marittima, Palmi, Tropea e Cirò sono stati rinvenuti diversi siti risalenti all’età del Ferro (solo per citare i siti più importanti).
Un Sito pre-greco molto importante è quello dell’antica città italica di Blanda riscoperta in località Tortora nel Cosentino. La città sorge sul monte Palècastro che in greco vuol dire fortezza antica e già da questo si sospettava che il colle ospitasse in passato un’antica città/fortezza. Gli scavi furono eseguiti solo alla fine degli anni 90 del 900 e venne così alla luce l’antica città. In particolare è possibile riconoscere la pianta, anche se modificata in parte dai romani nel III secolo a.C, e la cinta muraria.
La città fu espugnata per essersi schierata con Annibale durante le guerre puniche e probabilmente abbandonata a seguito di eventi catastrofici naturali.
Un altro sito molto importante è quello di Castiglione di Paludi che si trova nel comune di Paludi (Cosenza). Qui è stata rinvenuta una necropoli del IX-VIII secolo a.C oltre alla cittadella fortificata. Le mura di Castiglione di Paludi sono state edificate in diversi periodo e l’ultima fase risale al periodo ellenistico (IV-III secolo a.C).
All’interno delle mura è stata rinvenuta una struttura riconducibile ad un teatro o molto più probabilmente un luogo per le riunioni politiche. La città è stata identificata con Cossa, citata da Cesare nel “De Bello Civili” e fatta ricadere nel territorio dell’antica Thurii. Sono state rinvenute iscrizioni in greco e in osco.
La città potrebbe essere stata di fondazione greca (VI-V secolo a.C da parte dei sopravvisuti Sibariti a seguito della disfatta contro Kroton?) e poi conquistata dai Brettii. Ma si pensa anche che possa essere stato il centro fortificato voluto da Alessandro il Molosso come base d’appoggio per la lega italiota a seguito della distruzione di Eraclea.
Ausoni, Enotri e Japigi
Furono i greci a indicare con questi termini i popoli italici che l’Italia meridionale al loro arrivo. In particolare la Calabria era abitata da Ausoni ed Enotri mentre i Japigi abitavano la Puglia. Il re degli Ausoni Liparo sarebbe partito da qui verso le attuali isole eolie fondando la città di Lipari. Ciò sarebbe avvenuto intorno al 1400 a.C. quindi molto prima che arrivassero i greci.
Dalla Campania altre popolazioni Ausonie si stanziarono in Sicilia. Gli Ausoni erano una popolazione di lingua osca.
Gli Enotri sarebbero arrivati in Calabria dall’Arcadia, regione nel nord della Grecia, guidati dal loro re Enotro.
Dionigi di Alicarnasso, Strabone e Diodoro Siculo affermano che gli Ausoni erano stanziati in Calabria già dal XVI secolo a.C ed erano stati i fondatori della città di Temesa. In seguito arrivarono gli Enotri che occuparono al parte meridionale. Antioco di Siracusa afferma che furono gli Enotri a spingere gli Ausoni in Sicilia.
Personaggi importanti
Ausone, re degli Ausoni, figlio di Ulisse e Circe (mitologia).
Liparo, figlio di Ausone che migrò nelle eolie
Enotro, re degli Enotri
Italo, re degli Enotri
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Comunque, a parte questo, ancora i mie complimenti.
Alfredo Ledonne