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Locri Epizefiri, l’ultima colonia greca di Calabria

Locri Epizefiri, l’ultima colonia greca di Calabria

Locri Epizefiri, fondata nel VII secolo a.C sul promontorio Zefirio, oggi noto come Capo Bruzzano, fu l’ultima della grandi colonie greche fondate in Calabria dai greci della Madre Patria, in questo caso provenienti dalla Locride, una regione della Grecia Centrale. Il termine “Epizephyrioi”, epizefiri,significa “attorno allo Zefirio” dove fu inizialmente fondata la città.
Riportiamo le parole del famoso storico greco Strabone:
« Dopo il Promontorio di Eracle, si trova quello di Locri, detto Zefirio, che ha il porto protetto dai venti occidentali e da ciò deriva anche il nome.
Segue poi la città detta Locri Epizefiri, che fu colonizzata da quei Locresi che stanno sul golfo di Crisa, condotti qui da Evante, poco dopo la fondazione diCrotone SiracusaEforo, perciò, non è nel giusto quando afferma che si tratta di una colonia dei Locresi Opunzi. Questi coloni, dunque, abitarono per tre o quattro anni presso lo Zefirio e c’è là una fonte, chiamata Locria, dove i Locresi posero il loro accampamento. Poi trasferirono la loro città, con l’aiuto dei Siracusani. Da Rhegion a Locri vi sono 600 stadi; la città sorge sul pendio di un colle detto Epopis. »
Dunque Locri fu fondata dopo Kroton e Siracusa. Anzi fu proprio Siracusa che fornì il supporto militare ai Locresi per sconfiggere le popolazioni autoctone che inizialmente si ribellarono all’occupazione greca.
Il legame tra Locri e Siracusa rimarrà un punto fermo della storia della città.
Secondo Strabone furono quindi i Locresi del golfo di Crisa a fondare Locri ma secondo altri storici furono i Locresi della Locride Opunzia, presso l’isola di Eubea (Polibio, Eforo) , altri ancora sostengono che provenissero dalla Locride Ozolia, sul golfo di Corinto.
Probabilmente si trattò di una spedizione che comprendeva tutte queste genti provenienti dalla Madre Patria.
La Fondazione
Secondo Strabone Locri fu fondata alla fine del VII secolo a.C dai Locresi impegnati nelle guerre Messeniche al fianco di Sparta. Le mogli dei soldati Locresi, dopo aver consultato l’oracolo di Delfi, partirono con pochi uomini rimasti nei villaggi e i loro schiavi verso le coste Calabre e giunti sul promontorio Zefirio fondarono la città, come indicato dall’Oracolo.
Tuttavia il promontorio Zefirio si rivelò presto inospitale per la crescente popolazione e i greci spostarono l’insediamento 20 km più a Nord dove c’erano sorgenti d’acqua in abbondanza. Qui però era già presente un insediamento Siculo (non siciliano, i Siculi abitavano la Calabria prima di passare in Sicilia sotto la pressione dei nuovi coloni greci). In questo caso si narra un fatto che non fa onore ai Locresi.
La finta alleanza con i Siculi
I Locresi giurarono che:
“fin quando avrebbero calpestato la stessa terra e portato la testa sulle spalle sarebbero stati fedeli alleati”
Ma a giuramento concluso si liberarono della terra messa in precedenza nei loro calzari e scacciarono i Siculi dalla Zona.
La città crebbe notevolmente esprimendo la sua potenza nella fondazione delle sub-colonie Medma e Hipponion, oggi Rosarno e Vibo Valenzia.
L’Arte Locrese raggiunse ottimi risultati nella scultura e nell’Architettura.
L’Alleanza con Reggio
Nel VI secolo a.C si svolse una delle più importanti battaglie combattute dai greci di Calabria: la battaglia del fiume Sagra. 
Era il 550 a.C e la potente Kroton, minacciava di espandere i propri territori verso Sud.
In questo caso i reggini di Rhegion sapendo che dopo Locri sarebbe toccato a loro si allearono con i Locresi e affrontarono i crotoniati sul fiume Sagra (probabilmente nella zona antistante Mammola).
130.000 Crotoniati contro appena 15.000 tra Locresi e Reggini.
I Dioscuri salvano Locri
Lo sproporzionato numero delle forze messe in campo lasciava presagire una totale discfatta dei Locresi-Reggini. Ma a questo punto interviene il mito: i Dioscuri, ovvero i figli di Zeus scesero in campo con i loro Cavalli sbaragliando l’esercito di Kroton.
I Locresi innalzarono un meraviglioso Tempio per ringraziare i Dioscuri che da allora divennero i protettori di Locri, ma furono venerati anche a Reggio.
I resti del bellissimo Tempio si trovano a Locri, nel Parco Archeologico, mentre le decorazioni marmoree sono esposte al Museo di Reggio Calabria.
L’Alleanza con Siracusa
Nel V secolo a.C Locri e Reggio entrano in contrasto a causa delle mire espansionistiche del Tiranno di Reggio, Anassilao. Questi stava gettando le basi di un impero dello Stretto avendo già conquistato la città di Zancle, oggi Messina.
Locri chiese quindi aiuto a Dionisio il Vecchio di Siracusa che sposò Doride di Locri per sancire l’allenza e la quale gli diede un figlio, Dionisio II che non raggiungerà mai la grandezza del padre.
La distruzione di Reggio
Caduto il Tiranno Anassilao, Reggio fu preda facile di Siracusa che gli diede un ultimatum chiedendone la sottomissione. I Reggini orgogliosi non si piegarono. Dionisio, per far pagare loro il fatto di aver ospitato la flotta Ateniese nella Battaglia contro Siracusa, attaccò e distrusse la città deportandone gli abitanti a Siracusa.
Fu il figlio Dionisio II a ricostruire Reggio e ripopolarla, dandole il nome di Febea, la città di Apollo.
Dionisio II a Locri
Dionisio II non era amato come il padre. A Siracusa la popolazione insorse scacciando il Tiranno che si rifugiò a Locri. Qui continuò a operare da Desposta pensando a svuotare le casse della città per portare le ricchezze nella sua Siracusa. I Locresi ovviamente non furono d’accordo. Attaccarono il suo palazzo uccidendo i suoi familiari e restaurarono la Democrazia.

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