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la nostra cultura

La nostra cultura popolare è costellata, in questa galassia provinciale, da autori conosciuti solo da un pubblico "di nicchia", alcuni dei quali sono approdati alla mia attenzione attraverso nuovi circuiti amicali, propensi verso orizzonti dotati di significato spesso anche estetico dei testi. Sperando che sia, la mia azione, come quella di tanti altri amici, foriera di una nuova stagione di interessi che offrano lustro alla nostra calabresita'!
Di seguito una poesia del poeta Salvatore Filocamo, stupenda opera!
Quandu nescisti tu.
Quandu nesciti tu bellizza mia,
L'angiuli a megghiu musica sonaru,
Sant'Anna sup'o sinu ti tenia
E lì Santi, cantandu, ti mpasciaru.
A mezzanotti U suli risprendia,
I stilli eran'i milli e cchju culuri,
L'arburi, i spini, i Petri ammenz'a via
Eranu chilla notti, rosi e hjuri.
Fari cchju bella Diu non ti potia,
L'angeli sulamenti t'appattaru;
Puru i fati ndavenu gelusia
Ma restaru ncantati e ti ndotaru.
Mo chi criscisti ed EU ti canuscia
Non sacciu cchju dormiri e ne mangiari,
Mi sazziu, beni meu, guardandu a tia
E cchju ti guardu e cchju bella mi pari.
Salvatore Filocamo


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