Passa ai contenuti principali

La storia della Locride

La storia della Locride

La storia della Locride è assai ricca ed inzia in epoca preistorica. La necropoli di Roccella Jonica è una delle testimonianze degli inizi dell'età del ferro insieme a Santo Stefano di Grotteria e Locri.
Popoli di stirpe indoeuropea raggiunsero la Calabria e si fusero con gli indigeni dando vita al popolo Italico. Nel IX sec. a.C. gli Italici insediatisi in Calabria si divisero in Enotri ed Ausoni. Gli Enotri si distribuirono lungo tutto il versante jonico, oltre che sulla maggior parte del territorio, mentre gli Ausoni si localizzarono sul versante tirrenico. I primi veri contatti con la civiltà Micenea da parte di questi popoli avvennero intorno al XII sec a.C., sappiamo però che i Micenei si limitarono solamente ad effettuare scambi commerciali senza creare quindi stanziamenti stabili.



La storia della Locride è anche la storia d'Italia, nel VI sec. a.c. infatti la regione prese il nome Italia (da Vitullia, terra dei vitelli) che si estese prima al sud Italia e poi all'intera penisola. La fine della protostoria si avvia con le prime colonizzazioni elleniche fra l'VIII ed il VII secolo a.C.
Si possono dividere in cinque grandi momenti le epoche vissute da questa terra, Magna Grecia e prime colonizzazioni elleniche, il Periodo Romano con la conquista da parte di un popolo dell'italia centrale di Reggio Calabria, poi il Periodo Bizantino iniziato con la caduta dell'Impero Romano D'occidente a cui seguirono le tante Dominazionidi Normanni, Svevi, Angioini, Aragonesi ed infine il Risorgimento, con la proclamazione del Regno d'Italia.
Terra che ha dato i natali a personaggi che hanno segnato la storia del loro tempo come il filosofo Tommaso Campanella, e che ha ospitato ed è stata quindi fonte di ispirazione per personaggi contemporanei come lo scrittore Cesare Pavese.
Nel cuore del Mediterrraeno, la Locride è la storia del territorio Calabrese e dei tantissimi influssi culturali dovuti a dominazioni centenarie.

Curiosità

Zaleuco di Locri  è considerato il primo legislatore del mondo occidentale.

ZALEUCO la storia della locride lalocride




Curiosità

La più famosa sattua in marmo di Persefone, uno dei maggiori capolavori dell'arte della magnogreca, si conserva presso lo Staatliche Museum di Berlino. Figura ufficialmente come proveniente da Taranto, ma si tratterebbe invece di un clamoroso scippo ai danni della Locride. La statua sarebbe stata infatti rinvenuta nel 1905 nelle campagne Locresi e trasferita clandestinamente a Taranto, dove sarebbe stata rivenduta.  
persefone berlino staatliche museum lalocride


La Costa dei Gelsomini

Scopri il territorio
Leggi


tommaso campanella #lalocride

Tommaso Campanella

Anzi è chiaro che tutto il genere umano, non solo questo o quell'individuo, è tenuto a dedicarsi alle scienze.
Apologia di Galileo Cap. III, Seconda tesi, Dimostrazione della prima asserzione


Metaponto_Storia della Locride_lalocride

Commenti

Posta un commento

Post popolari in questo blog

proverbi calabresi

A CASA ‘E GALANTOMANI, BUSSA CH’ I  PEDI. A casa di signori, bussa coi piedi. Amaro riferimento del povero all'avidità dei potenti, i "galantuomini" appunto, cui bisogna rivolgersi con le mani cariche di doni (e pertanto bussare alla porta con i piedi). 2.        A CASA ‘E ’MPISU NON ‘MPENDIRI  LUMERA. A casa d'impiccato non appendere neanche la lucerna. Non parlar di corda in casa d'impiccato. 3.        A CASA ‘E RICCU NON SI GUARDA FOCULARU. A casa di ricco non si guarda il focolare. Quando vai da chi ha la dispensa e la cantina ben fornite, non temere: si mangerà sempre bene, anche se la cucina ("focularu") è spenta. 4.        A CASA ‘I FORGIARU,  SPITU  ‘I  LIGNU. In casa di fabbro, spiedo di legno. Il colmo dei colmi: il fabbro usa lo spiedo di legno e non quello di ferro. 5.       ‘ A CCHIU BRUTTA È  ‘A  CUDA  ‘U  SI  SCORCIA. La più brutta da scorticare è la coda. La parte conclusiva

Museo Archeologico Nazionale di Locri Epizefiri – Locri (RC) – Calabria

Il Museo Archeologico Nazionale di Locri fu costruito nel 1971 su progetto dell’architetto Giovanni de Franciscis, nelle immediate vicinanze della città antica, a 3 km dalla moderna città di Locri. Custodisce i reperti provenienti dagli scavi effettuati negli ultimi 60 anni, tra cui quelli dell’abitato di Centocamere (il quartiere dei ceramisti), delle necropoli di contrada Lucifero e contrada Parapezza e della varie aree sacre. E’ immerso nel verde di uliveti secolari, di aranceti e di piante di bergamotto.  I visitatori sono accolti dal profumo della zagara e del gelsomino e di mille piante selvatiche della macchia mediterranea nella quale è immerso l’attiguo parco archeologico che, oltre ai resti dell’antica città di Locri Epizefiri, offre anche un museo del periodo romano e i resti di un edificio termale romano            COSA POTRAI VISITARE NEL MUSEO?  La città di Locri Epizefiri fu fondata da coloni greci alla fine de

Ordine Dorico, Ionico e Corinzio ovvero gli Stili per l'architettura Greca

Ordine Dorico, Ionico e Corinzio ovvero gli Stili per l'architettura Greca Gli Ordini architettonici usati dagli antichi greci. Gli antichi architetti della Grecia per costruire i loro meravigliosi Edifici come per esempio quelli dedicati al culto, i celebri Templi crearono negli anni dei particolari metodi, degli stili conosciuti col nome di  Ordini architettonici  che attraverso dei precisi calcoli matematici e geometrici presentavano alla fine nella visione dell'architettura una precisa e perfetta armonia nelle forme e negli elementi. Questi Ordini architettonici serviranno nell'architettura Greca soprattutto a rispondere a delle esigenze concettuali, tra cui forse la più importante era l'eliminazione di qualsiasi forma di casualità nella realizzazione di un Edificio. Quindi con il termine di Ordine possiamo intendere l'insieme delle regole o dei canoni (dal greco kanòn, ossia norma, regola) che fissano forme e dimensioni delle varie parti che