Il borgo medioevale di Gerace viene descritto come uno tra i più belli d’Italia.
La cittadina, che conserva ancora oggi un’impostazione e un fascino medievale, si trova all’interno del Parco Nazionale dell’Aspromonte. Il centro urbano, in particolare il borgo antico, è ricco di chiese, palazzi d’epoca, e vani, un tempo abitazioni o botteghe, scavati direttamente nella roccia. Vi si possono ammirare un castello ed una cattedrale, entrambi di epoca normanna, oltre a numerose costruzioni di varie epoche e stili architettonici.http://www.salvatoregemelli.com
Dalla sua posizione arroccata, Gerace gode di un’ampia e panoramica visuale su gran parte del territorio della Locride.
Il suo nome deriva dal greco Ierax, sparviero. La leggenda narra infatti che gli abitanti della costa, in fuga dalle razzie ad opera dei saraceni nel 915, siano stati guidati da uno sparviero verso i monti che dominano la zona di Locri fino al luogo in cui fondarono Gerace. Anche sullo stemma comunale infatti è rappresentato uno sparviero. In realtà sembra che le sue grotte fossero abitate sin dal neolitico.
Nel X secolo la cittadina divenne una roccaforte bizantina, con il nome di Santa Ciriaca, e fu tanto fortificata che resistette ai numerosi attacchi degli arabi. Durante la dominazione normanna, Gerace divenne un principato, e vide sorgere, nella zona più alta della città, uno splendido castello.
La ricca storia dell’arte della città può essere letta lungo le sue piazzette, i suoi vicoli, i muri delle sue case e i suoi palazzi storici e dalle numerose chiese monumentali edificate nel corso della sua lunga storia.
I sontuosi palazzi che la abbelliscono sono quasi sempre forniti di portali in pietra lavorata da scalpellini locali.
La cattedrale di S. Maria Assunta è la più importante costruzione normanna della Calabria, oltreché uno degli edifici religiosi più grandi della regione. La cattedrale di Gerace è stata dichiarata “bene architettonico” di interesse nazionale. La storia della chiesa è un susseguirsi di danneggiamenti e crolli, che culminano con il terremoto del 1783 e il conseguente abbandono, a cui seguono accurati lavori di restauro e periodi di rinascita. In stile romanico, l’edificio religioso appare come una fortificazione a causa dell’imponente parete in pietra calcarea dalla quale sporgono due delle tre absidi di forma semicilindrica
In prossimità del centro abitato sono stati scoperti i resti di una necropoli che è testimone di tre diverse epoche. Gli scavi archeologici che l’hanno interessata hanno riportato alla luce ceramiche del IX secolo a.C., corredi locali e di importazione risalenti al VII secolo a.C. e varie suppellettili di origine greca e italiota risalenti al VII secolo a.C.
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