Passa ai contenuti principali

s. Gemelli G. Macri di calabro Parvis danesh kugiuri iran

 condizioni  scocio  sanitarie degli anziani   del villaggio di  bombile
  introduzione

 nell' estate  del 1984  abbiamo  condotto  una indagine   conoscitiva delle condizioni di vita  dei anziani  del  villaggio   di bombile   posto a pochi chilometri  dalla  cosa nel  comune  di ardore   noto  per essere  sede  di un santuario  meriano il  santuario  della madonna della grotta accorsato dalle popolazioni della locride  e della piana di palmi   a causa  del  suo  isolamento  geografico abbiamo  creduto  che  fosse  esemplificativa la conduzione  della nostra  indagine   si tratta  infatti di un piccolo centro abitatto sprovvisto  di    ambulatorio medico    di ostetrica  e fino all'  inizio degli anni ottanta  caratterizzato da un aggravarsi  costante  e progressivo  del  fenomeno emigratorio i  dati   da  noi raccolti sono  stato  registrati nel corso di una intervista    personale domiciliare  condotta da  uno di noi gabriella  macri in base ad  uno  schema  concordato  l'elaborazione e avvenuta in gruppo   crediamo  fondamentale  rilevare  che un buon  esame  dei risultati  vada effettuato  direttamente  schede  significative  dei anziani  che più ci sono  sembrati bisognevoli di intervento  e trascurati   per il resto   alla lettera   diretta  tabelle   e  delle   schede premettiamo alcune annotazioni di  commento










http://www.salvatoregemelli.com



Commenti

  1. s. Gemelli G. Macri di calabro Parvis danesh kugiuri iran
    condizioni scocio sanitarie degli anziani del villaggio di bombile

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

proverbi calabresi

A CASA ‘E GALANTOMANI, BUSSA CH’ I  PEDI. A casa di signori, bussa coi piedi. Amaro riferimento del povero all'avidità dei potenti, i "galantuomini" appunto, cui bisogna rivolgersi con le mani cariche di doni (e pertanto bussare alla porta con i piedi). 2.        A CASA ‘E ’MPISU NON ‘MPENDIRI  LUMERA. A casa d'impiccato non appendere neanche la lucerna. Non parlar di corda in casa d'impiccato. 3.        A CASA ‘E RICCU NON SI GUARDA FOCULARU. A casa di ricco non si guarda il focolare. Quando vai da chi ha la dispensa e la cantina ben fornite, non temere: si mangerà sempre bene, anche se la cucina ("focularu") è spenta. 4.        A CASA ‘I FORGIARU,  SPITU  ‘I  LIGNU. In casa di fabbro, spiedo di legno. Il colmo dei colmi: il fabbro usa lo spiedo di legno e non quello di ferro. 5.       ‘...

Ordine Dorico, Ionico e Corinzio ovvero gli Stili per l'architettura Greca

Ordine Dorico, Ionico e Corinzio ovvero gli Stili per l'architettura Greca Gli Ordini architettonici usati dagli antichi greci. Gli antichi architetti della Grecia per costruire i loro meravigliosi Edifici come per esempio quelli dedicati al culto, i celebri Templi crearono negli anni dei particolari metodi, degli stili conosciuti col nome di  Ordini architettonici  che attraverso dei precisi calcoli matematici e geometrici presentavano alla fine nella visione dell'architettura una precisa e perfetta armonia nelle forme e negli elementi. Questi Ordini architettonici serviranno nell'architettura Greca soprattutto a rispondere a delle esigenze concettuali, tra cui forse la più importante era l'eliminazione di qualsiasi forma di casualità nella realizzazione di un Edificio. Quindi con il termine di Ordine possiamo intendere l'insieme delle regole o dei canoni (dal greco kanòn, ossia norma, regola) che fissano forme e dimensioni delle varie parti che...

Conte, canti e filastrocche

A mblà mblà ci-cì co-cò       A mbla mbla ci-cì co-cò Trè cevètte sop’o comò        Trè civette sul comò Ca facèvene l’amòre            Che facevano l’amore Che la fìgghie du dottòre    Con il figlio del dottore U dottòre s’ammalò             Il dottore si ammalò A mblà mblà ci-cì co-cò.      A mbla mbla ci-cì co-cò. ( La presente conta va cadenzata con la sillabazione ).   Sotto il ponte ci son tre bombe Passa il lupo e non le rompe Passa il figlio del nostro re E le rompe tutte e tre. Iùne, du e trè...attòcch’a ttè.   Uno, due e tre...tocca a te. ( Era un’altra conta ). Pomodoro oro oro Oro di bilancia ancia ancia Quanti giorni sei stata in Francia? Dieci! Uno, due, tre, quattro, cinque, Sei sette, otto nove, dieci. ( Faceva parte dell’inizio di un gioco ). Lamba lambe, ...