LA GROTTA DI LOURDES
Da cinquant’anni, nel cuore turistico di Miramare, a pochi metri dalla spiaggia, si può ammirare l’ultimo regalo di Don Domenico Masi alla sua famiglia religiosa: un luogo di preghiera dedicato alla Vergine Immacolata.
Non è una Chiesa, non è una Cappella, non è nemmeno una di quelle edicole votive che un tempo era facile incontrare lungo le strade di campagna. È qualcosa di assolutamente originale.
Verrebbe da dire che è quasi una piccola piazza, sul fondo della quale si staglia una monumentale riproduzione della Grotta di Massabielle dove nel 1858 la Madonna apparve ad una ragazzina di nome Bernadette Soubirous rivelandole di essere l’Immacolata Concezione. Nessuno, percorrendo la litoranea o il viale parallelo, immaginerebbe mai che nella piccola via dedicata a don Masi ci sia uno spazio, quasi una piccola piazza, con una statua della Madonna che invita ospiti e residenti alla preghiera. Più di qualcuno ha però scoperto quella discreta e imponente presenza seguendo il ritmo di un rosario che nelle serate estive puntualmente viene recitato. Dal 1962 migliaia di persone, da maggio a settembre, sostano in preghiera davanti alla Vergine.
Don Domenico Masi amava profondamente la Madonna, che venerava sotto il titolo di Immacolata Concezione. Nel corso della sua vita egli ha posto ogni sua iniziativa apostolica e caritativa sotto la protezione di Maria. Quando decise di fondare una congregazione di suore per assistere l’infanzia abbandonata, le chiamò Sorelle dell’Immacolata. Ai fedeli e alle sue suore raccomandava di affidarsi all’Immacolata in ogni circostanza.
In un suo scritto si legge: «Il tempo passa ma le opere restano, è nostro intendimento che ogni linea, ogni luce, ogni fiore, ogni altare, ogni arcata, ogni colonna resti, nel tempo futuro, a dire il nostro amore, filialmente tenero e appassionato, alla Madonna, nel cui nome incominciammo e proseguiamo il nostro apostolato assistenziale a favore dell’infanzia derelitta per dare alla società uomini e donne, formati alla scuola del dovere cristiano».
In un suo scritto si legge: «Il tempo passa ma le opere restano, è nostro intendimento che ogni linea, ogni luce, ogni fiore, ogni altare, ogni arcata, ogni colonna resti, nel tempo futuro, a dire il nostro amore, filialmente tenero e appassionato, alla Madonna, nel cui nome incominciammo e proseguiamo il nostro apostolato assistenziale a favore dell’infanzia derelitta per dare alla società uomini e donne, formati alla scuola del dovere cristiano».
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