Capodanno: le tradizioni più curiose in Italia
Anche l’Italia pullula di tradizioni. Scopriamo come viene festeggiato il Capodanno nelle regioni della nostra Penisola
Tante sono le tradizioni di Capodanno in Italia. Un elemento propiziatorio è dato dalle strenne: ricevere molti regali, infatti, accumulerà l’abbondanza per tutto l’anno. L’uso presso i Romani si chiamava “streniarum commercium”. In varie regioni, durante la notte di Capodanno, gruppi di giovani vanno per le strade a cantare la “strenna”, con gli auguri di un felice anno nuovo e la richiesta di doni. Allo scoccare della mezzanotte è importantissima la prima persona che si incontra per strada. È di buon augurio, infatti, incontrare un vecchio o un gobbo, mentre se si incontrerà un bambino o un prete si avrà disgrazia. La ragione di queste credenze è nel principio dell’analogia: il vecchio vuol dire che si vivrà a lungo; il gobbo porta bene sempre, tanto più nel giorno in cui tutte le forze hanno il massimo potere. In Piemonte, invece, porta fortuna incontrare un carro di fieno o un cavallo bianco.
Durante il Capodanno, in diverse regioni d’Italia, vengono rievocati i prodigi. A Pettorano sul Gizio, in Abruzzo, vi è la credenza che, nel preciso momento in cui scocca la mezzanotte di Capodanno, l’acqua del fiume si arresti e diventi d’oro, e subito dopo torni a scorrere come prima. Una donna ignara del prodigio, si trovò ad attingere proprio in quell’attimo e invece dell’acqua portò a casa la conca piena d’oro. Un altro pronostico è quello dei contadini per prevedere quale sarà il prezzo del grano. I contadini, infatti, prendono dal pagliaio una spiga, di cui scelgono dodici chicchi e li pongono sul focolare entro un cerchio di brace. Se il chicco abbinato a un mese salta in avanti, il prezzo del grano in quel mese aumenterà: se all’indietro, diminuirà. Come rito di eliminazione del male, fisico e morale, che si è accumulato nell’anno trascorso vi è l’usanza, molto viva in città come Roma e Napoli, di lanciare i piatti vecchi dalle finestre o per terra, riducendoli in cocci; oltre a quella di buttare le cose vecchie, eliminando il superfluo. Un’altra tradizione ancora molto seguita è quella di baciarsi sotto il vischio in segno di buon auspicio. A mezzanotte, come brindisi speciale, il bacio sotto al vischio con la persona amata vi porterà amore per tutto l’anno.
Molto diffusa l’usanza di mangiar lenticchie durante la Cena di San Silvestro per propiziarsi la fortuna del nuovo anno. Tale consuetudine affonda le radici nel mondo romano quando si regalava una scarsella (borsa di cuoio), da legare alla cinta, contenente lenticchie, con l’augurio che questi piccoli legumi si trasformassero in denaro (le lenticchie sono così chiamate in quanto hanno la forma di una piccola lente, ricordando le monetine). Ed ancora, lingerie rigorosamente rossa, simbolo d’amore e fortuna oltre che ottimo amuleto per la fertilità femminile e maschile purchè si butti via l’intimo (rigorosamente regalato e nuovo) il giorno seguente, e la tradizione importata dalla spagna dei 12 chicchi d’uva. Molto diffusa anche quella di intingere il dito in un bicchiere di spumante, passandoselo dietro l’orecchio o dietro quello della persona cui vogliamo augurare un fortunato anno nuovo. Ed ancora, se in Romagna i contadini dicono che, nella ricorrenza di Capodanno, bisogna fare un poco di tutti i lavori perché così si vanno a riuscire tutti bene; in Abruzzo sono le donne a dare inizio a quante più possibili faccende. Mentre in altre regioni il primo dell’anno è meglio riposare, altrimenti ci si affennerà tutto l’anno. Quanto ai fuochi d’artificio, si scoppiano, oltre che per festeggiare il Capodanno, per scacciare, col rumore, gli spiriti negativi.
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