Nella Bibbia si parla spesso degli angeli e in particolare di alcuni chiamatiarcangeli, che si differenziano dagli altri poiché hanno funzioni speciali e superiori.Nel Nuovo Testamento il termine arcangelo è attribuito a Michele. Solo in seguito è esteso anche a Gabriele e Raffaele. Quest’ultimo nel libro di Tobia dice di essere “uno dei sette che sono sempre pronti a entrare alla presenza della maestà del Signore”, ma forse il numero sette è simbolico poiché la Bibbia parla soprattutto dei tre già citati, ai quali, nel passato, veniva attribuito un culto speciale con celebrazioni eucaristiche e preghiere differenti in base alle ore del giorno. Il nuovo calendario liturgico raggruppa però in un unico giorno, il 29 settembre, la festa degli arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele.
Ma chi sono costoro? Il nome Michele deriva dall’espressione “Mi-ka-El” ossia “Chi è come Dio?”. Egli è l’arcangelo guerriero, il principe delle milizie celesti che combatte tutti coloro che, spinti da superbia, si mettono al pari del Signore. Spetta inoltre a questo arcangelo portare le anime al giudizio di Dio per essere esaminate. Egli è spesso rappresentato con ai suoi piedi un serpente o un drago o mentre è nell’atto di trafiggere con la sua spada il diavolo in persona. Il suo culto si diffuse in Europa a partire dal V secolo quando egli apparve sul monte Gargano, in Puglia, dove è stato poi costruito un santuario in suo onore. Si mostrò anche a Roma alla fine di una pestilenza lì dove fu realizzata la sua statua che ancora oggi dà il nome a Castel Sant’Angelo. Comparve poi ai longobardi per annunciare la loro vittoria contro i saraceni nel 663 d. C., infine, si rivelò a Caltanissetta e a Mont Saint Michel. La preghiera a lui diretta fu composta nel 1884 da papa Leone XIII.
san michelle gabriele e raffaele
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