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Visualizzazione dei post da agosto, 2013

D. STATUE

D. STATUE 1,60 s.c ottimo e 177 au   tesoro   cattedrale   madonna in gloria  fanno corpo  quattro puttini alla base barocca argento  a getto e bulino nelle  pieghe   damascatura  eseguita su ordinazione  e a spese  del vescovo pd scoppa  1756 -1783 da argentieri  napotani  dell' epoca  inizialmente  doveva  essere  situata  in  un sacellum  sul cui   fronte si  leggeva  la seguente  epigrafe  m 1,09x81 marmo scoperta  del  autore  in deposito di pietre a gerace   nell' autunno  del 1970 Gerace Gerace   è forse il centro storico meglio conservato, più monumentale e suggestivo della Calabria. Sorge su di un tronco di cono di arenaria nell’ immediato entroterra di Locri, dalla quale dista km. 9,8. La posizione della città, che è stata assimilata ad Orvieto, priva di aree edificabili alla sommità dell’ amba sulla quale sorge, non ha consentito nuove costruzioni che avrebbero certamente guastato l’armonia delle antiche strutture e la magia del tempo che qui semb
utti gli anni, ad eccezione della parentesi bellica, Rohlfs raggiungeva i nostri paesi per approfondire la conoscenza delle nostre tradizioni. Fu così che l'8 aprile 1979, presso la Biblioteca Comunale di Polistena, avvenne il nostro primo incontro. D'allora gli amichevoli rapporti epistolari col celebre glottologo, che aveva già incluso il nostro nome nel suo   "Dizionario" , non vennero mai meno e tante volte c'interpellò nei riguardi dei suoi studi sul dialetto della nostra zona. In seguito per ogni opera pubblicata ci ha fatto dono di pregevoli bozze di stampa.   Per meglio comprendere lo scrittore sono indispensabili alcuni cenni biografici.   Nato il 14 luglio 1892 a Berlino, giorno della festa nazionale francese, Rohlfs interpretò questa data come una predestinazione fatidica   "per una futura carriera romanistica" . Dal genitore, che possedeva uno dei più vasti vivai di Berlino, Gerhard apprese la vocazione per le piante prima che per le lingue s
Da oggi e per tutto il mese di agosto, tre dei luoghi più visitati della città saranno aperti anche in orario serale, tutti i giorni, festivi compresi, fino alle ore 23. Si tratta del Museo Civico Archeologico, della Chiesa di San Francesco d’Assisi e del Centro Visita del Parco Nazionale d’Aspromonte.   Il Museo Civico Archeologico, intitolato al noto medico ed intellettuale Salvatore Gemelli, ha sede nel Palazzo Tribuna e custodisce numerosi e preziosi reperti ascrivibili ad epoche diverse – dal Neolitico al Medioevo – che testimoniano la storia plurisecolare di Gerace. Il Museo ospita inoltre una mostra permanente delle litografie di paesaggi calabresi ritratti dal celebre illustratore e viaggiatore inglese del XIX secolo Edward Lear. L’apertura prolungata della Chiesa di San Francesco d’Assisi, recentemente riaperta al pubblico dopo undici mesi di restauro, e del Centro Visita del Parco Nazionale d’Aspromonte, ospitato in quello che un tempo era il convento francescano attiguo all’

tesoro della cattedrale

tesoro della cattedrale Crocifisso   d' avorio  particolare     sisi opera ammirevole  anche se il panneggio  appesantisce la parte  inferiore dela figura  la base  scannellata di cui  è fornita ha tre  face  a sinistra è la sigla  AGP  a destra uno stemma  che reca  nella metà  supetiore  del campo  tre gigli fiorentini  e in quella  inferiore  tre bande  oblique  a   destra la faccia  centrale   reca  la  seguente  iscrizione  inferiore tre bande oblique  a destra  la  faccia centrale  reca la seguente   iscrizione   erace   è forse il centro storico meglio conservato, più monumentale e suggestivo della Calabria. Sorge su di un tronco di cono di arenaria nell’ immediato entroterra di Locri, dalla quale dista km. 9,8. La posizione della città, che è stata assimilata ad Orvieto, priva di aree edificabili alla sommità dell’ amba sulla quale sorge, non ha consentito nuove costruzioni che avrebbero certamente guastato l’armonia delle antiche strutture e la magia del tem

l'opsedale di s.giaccomo in gerace ricerche di medicina scociale nella locride con documenti inediti di salvatore gemelli

la porta di s. lucia  in fase  cristiana  il  ninfeo del cofino  accoglie  culti  cristiani e nel  medioevo  diviene  sccorpo  della  chiesa  di s. nicola  del cofino  presso  la porta  di s. lucia  sorgono  le chiese cavernicole  di s. lucia  e di s. maria   ad  niuves quest ultima  sicuramente  anteriore  all anno mille  tutte le chiesa  e persino  una di essere  sita presso  la porta della  sideria  si dirà  chiesa di s. maria  della  porta
www.salvatoregemelli.com

ute -tl

templvm a rogerio  northmanno vitilfama.est inter.hianteam vallem inlocrensivm. finbvs .conditum abrvttiis. a.scvlis .alique. popvlis magna. freqventia celebratvm qvisvsceptis  qvotannis itineribvs per .appennini.ivga ,intolerandis .frigoribvs horrida virginis  opiferae nemorensis  simvlacrvm  adoratvm venivt dominicvs  ferea sacerdos et fani antistes pictvris . ca3teroqve.cvltv spemdidius  ornavit item.parietes vetvstae .fatiscentes adiectis exterivs .plar.molibys mvnivit aciaqueare . del vmbatvm reficivndvm.c an.m. dccc.xl

chiesa di santa maria del mastro

superbo  edificio  a pianta  centrale  m 19x14,5  posto  sulla  nuova piazza del borgo  maggiore  di gerace  eretto  come  ci informa  un iscrizione  greca  già  posta  sulla  sua  porta  principale  e oggi  conservata  nell' antiquarium  di locri  nel  l'anno 1084 la chiesa  nonostante  sia  sorta  dopo  il definitivo  consolidamento  del possesso  normano  di gerace  a1081 e a dispetto  dei rifacimenti  posteriori  rilevanti sopratutto  nella  facciata  secentesca  parola  di una  grecità  ancora  viva a gerace  la denominazione  attuale  ha riscontro  in documenti  della  sottosezione s. bruno   dove  è detta  de magistro eremitarum  e in altri  della  sottosezione dell'arch di stato di locri  nei  quali  è chiama de magistro  a 1403 sfugge tuttavia  il  valore  da assegnare  a tali  appellativi  a meno  che  non  si  voglia affermare  che essa  come  da  tempo  immemorabile  è della  comuneria  di  qui  pretidel borgo  maggiore  di gerace  per essere  a capo  della  co
Cattedrale di Gerace La   Cattedrale di Gerace , nelle sue forme attuali, risale al XII secolo. Restaurata a seguito di un rovinoso terremoto venne riconsacrata nel 1222 alla presenza di Federico II. E’ la chiesa antica più grande della Calabria. L'edificio, con i suoi 1898 metri quadri di superficie, rappresenta il massimo esempio di architettura sacra normanna della regione. Giungendo nella piazza della Tribuna, venendo dalla piazza del Tocco, la cattedrale si erge maestosa con due absidi affiancate dall’Arco dei Vescovi che nasconde la terza abside. Il portaletto neoclassico ricavato dall’abside di destra conduce nella cripta, quindi per giungere all’ingresso principale bisogna oltrepassare l’arco e dirigersi verso occidente. La stranezza è che sulla piazza è visibile la parte posteriore del sacro edificio con le sue absidi e non la facciata principale, ma strano non è quando veniamo a sapere che la cattedrale, secondo il rito greco, è orientata ad est. La prima sensazione
Gerace è considerata una delle più belle cittadine artistiche della Calabria perché conserva uno splendido centro storico in cui le case presentano ancora intatti gli antichi stili architettonici Gotico, Bizantino, Normanno e Romanico, e anche Opere d'arte che ne testimoniano l'importanza storica e culturale. La città sorge su una rupe costituita da conglomerati di fossili marini in posizione incantevole a 470 metri sul livello del mare. Suddivisa in cinque aree urbane (il Castello, la città, il Borghetto, il Borgo Maggiore e la Piana) Gerace e i suoi dintorni portano i segni di un'urbanizzazione che ha origini lontane nel tempo. Poco distante dall'attuale centro abitato è infatti possibile visitare i resti di una necropoli che risale ad epoche diverse e che conserva tracce di tre periodi distinti. Sono state rinvenute nell'area archeologica ceramiche del IX secolo a.C., corredi indigeni e di importazioni risalenti al VII secolo a.C. e prodotti di fattura gre
Un medico che ebbe santo il sapere

Una speranza di rinascita

in ospedale di gerace dove lavorava

piazza tribuna

volgamente è detta  piazza  tribuna  ed  è è questo  dunque  il vero  nome dellapiazza  nell  ultimo  dopoguerra aveva  preso  il nome  di piazza  vittorio emanuele  III ma l'amministrazione  fimognari  restaurando le antiche  denominazioni  delle varie sezioni  urbanistiche  di gerace  ha ripristinato  l' originaria  denominazione  l' origine  del  toponimo  ci  sfugge  se  pensiamo  che  in gerace è tribona  è stato  spoegato  alla meglio  come  dovuto   alla  forma  della  cappella  di s.  sebestiamo  o alla  tribunetta   che sovrastava  l'ingresso  orientale  della  catacombe  cripita   della  cattedrale  giova  notare  che  la  piazza  è antichissima  il suo  disegno  ci  riporta  all ' impianto mediovale  di gerace  nel  quale  essa  venne  prevista  come  como  di godimento  visivo  meno sproporzionate  le dimesioni  dellì eccezionale edificio  secro  che  è rappresenta to dalla  cattedrale  la  sensazione  di una  sproporzioni  la presenza di questa èiazza 

boprgo magiore ripreso da sud l'ingresso è costituito da abitazioni cevernicole almeno nella parte terragna

alla cittadella si accede attraverso  via s.veneranda  che si apre  subito  dopo le grotte dei  vasai  santa   veneranda  è protettrice  di gerace  assieme alla madona  e a s. antonio  del castello  si dice che  la santa  ebbe  sul colle i natali ea lei è dedicato  un tabernacolo  umile  per struttura  ma dignitoso  nel suo affresco  settecentesco a 1731  e nel distico  coevo che ancora  ci trasmette il testo  della  leggenda  secondo  cui  la sua casa era là dove sorgono i resti di palazzo   sansalone

salvatore gemelli dietro senatore filippo fimognari

la cattedrale di gerace un altra occasione che la cassa di risparmio offre per rivisitare quei luoghi dove tuttì ora vivono i segni di civiltà che hanno determinato l'evoluzione socio politica non solo dell' italia ma dell' intera europa gerace l'intera locride come d'altronde altri luoghi della calabria e della lucania fanno rivivere l'intrecciarsi di quelle nore vicende che la storia del nostro mediterraneo ha vissuto soprattutto dei fatti oggetto du questo volume che tanto hanno inciso nella formazione della nostra cultura lareligiosità che cogliamo in questa struttura è carica di molteplicisignificati sintetizzati nella raffinata ed originale semplicità dell architettura nella ricercata finezza dei capitelli nell armonia moestosa del colonnato e degli archi quasi simmboli dei momenti diversi che la civitas ha vissuto e che ha voluto affidare alla sacralità di un tempio e un messaggio che non sfugge è che bene partecipare ad una società impegnata nella

borgo maggiore visione dal san domenico gerace

un grido  disperato  annuncia  l'una  vini  e lu omu   e sprofonda un altra  volta  sotto   terra  richiudendo   l'apertura abitazioni  secentesche   e posteriori  materiano  il  caseggiato  del  versante   meridionale  della  via  nazionale  settecento  è la chiesa  di s. giorgio  martire  ricostruita  dopo  il terremoto  del  1783  nella  quale  i pochi  resti  del antica e scomparsa  chiesa   della  trinità  del piano nel versante  settentrionale  la  natura  contadinesca  del borgo  emerge  epoca .in particolare al' estremo  nord  di via  Leonardo  da  vinci  è la  chiesa  di s.  siminio  alle  cui  pareti  si possono  ammirare antichissimi  affreschi  bizantini  frai più antichi  della  calabria  sopre  un coro  di 12 santi  fase  seriore  è un angelo  recensione   sec xiv  il tutto affreschi  da quando  li ho  individuati a 1975 sono  esposti  alle  intemperie  ma pare che  l'amministrazione  abbia  deciso di farli staccare  proteggendoli accuratamente

rotary international

salvatore gemelli

salvatore gemelli gerhard rohlfs in calabria

ricordo di salvatore gemelli